Hamsik manca un gol facile per le sue potenzialità, Cavani (non in giornata) bissa e Insigne oltre un tiro a giro fuori di poco non si vede mai. La scossa è data dall’ingresso di Pandev per Gamberini e di El Kaddouri per Insigne. Una variazione sul tema necessaria da parte di Mazzarri che tenta il tutto per tutto col tridente. Risultato: due gol – Maggio e poi Cavani su rigore – quando il pareggio senza reti sembrava inevitabile. Accade tutto alla fine e la fotografia di Maggio – uno dei calciatori meno in forma – che dopo aver segnato corre verso la panchina e abbraccia il suo tecnico, diventa la scena più importante della giornata. La vittoria vale tre punti pesanti, ma l’abbraccio dimostra l’unità e la compattezza di un gruppo che con la testa e con il cuore ha voluto superare un momento difficile. Mazzarri sorride,ma a fine partita si eclissa. In sala stampa arriva Frustalupi, il suo vice. Ufficialmente ha un aereo in partenza. In realtà, come altre volte è accaduto, Mazzarri ha bisogno di smaltire tensione e adrenalina. Vuole godere intimamente della vittoria e decide di non concedersi. Il Napoli ha vinto, la squadra è compatta ed è con lui. Il resto, per Mazzarri, viene dopo. O non viene proprio. Il Napoli, ora, è la sua unica priorità.
Fonte: Monica Scozzafava per Il Corriere del Mezzogiorno
La Redazione
M.V.
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