Si chiama Stormfront, ed è una specie di centrale internazionale dell’idiozia neonazista sul web. Giovedì scorso, nella sezione italiana, tra i tanti insulti quotidiani che abitualmente vengono pubblicati sulle pagine del sito è comparsa una serie di messaggi e commenti dedicati a Mario Balotelli. A ispirare gli animatori del sito è stata la notizia pubblicata dai giornali nel giorno in cui la Nazionale ha fatto visita al campo di concentramento di Auschwitz: l’attaccante azzurro ha confessato che la sua madre adottiva è ebrea.
L’idea di un ragazzo di colore adottato da una donna ebrea deve aver sconvolto gli anonimi frequentatori di Stormfront, che hanno dato fondo al loro migliore repertorio di ingiurie: Balotelli viene definito «negro miliardario irruento», c’è chi auspica la sua convocazione nella nazionale israeliana così «ci libereremmo del personaggio una volta per tutte», e poi offese e improperi (che qui non riporteremo) rivolti al calciatore, alla sua famiglia, agli ebrei.
La cosa sarebbe passata inosservata se non fosse stata denunciata dal vicepresidente della comunità ebraica di Milano, Daniele Nahum: «Ora ci siamo scocciati: la legge Mancino deve essere applicata» ha dichiarato Nahum riferendosi alla normativa introdotta nel 1993 dall’allora ministro dell’Interno per punire qualunque espressione di stampo razzista o neonazista. Nahum ricorda che «i casi di questo tipo nell’ultimo anno sono stati numerosi: ora diciamo basta, siti come questi devono essere chiusi anche se sono registrati in un paese straniero. Le istituzioni devono intervenire».
Anche il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici è intervenuto per appellarsi alla Federazione e ai compagni di squadra di Balotelli: «Faccio appello agli azzurri in ritiro affinché dicano qualche cosa su questo grave fatto, e anche al presidente della Federcalcio Giancarlo Abete a non far mancare la sua voce. A Mario Balotelli – continua Pacifici – diciamo di reagire a questo schifo rispondendo da par suo sul campo e lo abbracciamo». Pacifici insiste sull’urgenza di «oscurare siti registrati in paesi le cui leggi consentono “libertà di opinione”», nella speranza che questa «non sia una battaglia solo della Comunità ebraica». Infine Renato Gattegna, presidente delle comunità ebraiche italiane, osserva: «Mario Balotelli sta diventando l’emblema della lotta al razzismo».
In passato il sito di Stormfront era salito ai disonori delle cronache per la pubblicazione di una «lista nera» in cui si additavano politici, giornalisti e magistrati colpevoli di aver «aiutato gli immigrati» (tra i nomi inseriti nell’elenco Maurizio Costanzo e Gad Lerner, il sindaco di Padova Flavio Zanonato, la pm di Torino Laura Longo, l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia). Il forum di Stormfront è nato venti anni fa negli Stati Uniti, per iniziativa di un certo Don Black, leader del Ku Klux Klan.
Va detto che, almeno in Italia, il sito non gode di grande popolarità nemmeno tra gli attivisti dell’estrema destra. Per il vicepresidente di Casapound Simone Di Stefano si tratta solo di «quattro matti che scrivono su un forum per sfogare i propri deliri razzisti» e per quanto riguarda la sezione italiana «si tratta di 50 persone sparse sul territorio»
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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