Da via Miano 137 alla responsabilità della nazionale maschile di judo. Dalla piccola palestra dove ha costruito l’oro di Sydney alla grande platea di una nazionale che, a partire da oggi, costruirà il cammino verso le Olimpiadi di Rio 2016. Pino Maddaloni è il nuovo allenatore della nazionale maschile. Con lui un altro napoletano, Dario Romano, tecnico della squadra femminile. «È quello che volevo, quello per il quale ho lavorato dal momento in cui ho cominciato ad allenare». Parole chiare che arrivano da Andria dove il nuovo tecnico della nazionale azzurra è impegnato nei campionati italiani juniores. «Adesso avrò l’opportunità di portare altri ragazzi a vivere il sogno di lottare per una medaglia olimpica».
Di Guida, Parlati, Verde, Di Cristo, Regis, Marconcini senza dimenticare Marco Maddaloni. Un bel potenziale sul quale costruire il futuro. «Sono tutti ragazzi molto forti – continua Maddaloni – l’anno post olimpico per me è l’anno della costruzione per il futuro. Prossimamente saremo a Varsavia, ma nel 2013, come del resto nel 2015, i mondiali si svolgeranno a Rio e non è da poco cominciare a respirare l’aria olimpica». Dai grandi ai piccoli. I suoi cuccioli sono quelli che si allenano a Monte di Dio nella palestra del centro giovanile delle Fiamme Oro che cura con Nello e Massimo Parlati. «Sono un centinaia di piccoli marmocchi che si allenano in una palestra del reparto mobile. Il Comandante e i colleghi sono persone squisite. C’è un grande entusiasmo in una zona di Napoli che non offre molto in fatto di sport». Accanto a sé Pino Maddaloni avrà Dario Romano, napoletano di Cercola, storia differenti per un partenopeo doc che è al terzo quadriennio olimpico. Prima allenatore della femminile, poi della maschile, infine ancora delle ragazze in rosa. Con lui sono cresciuti atleti del calibro di Verde, Quintavalle, Maddaloni, Meloni. «Sarà una nazionale completamente da ricostruire – dice – perché la Forciniti ancora deve farci capire le sue intenzioni. Poi abbiamo delle ragazze con le quali lavorare che ci fanno ben sperare». Tecnico delle Fiamme oro, allenatore di Pino Maddaloni nel quadriennio di Pechino. «È un grande amico – continua Romano – abbiamo lavorato insieme e la sua nomina è un giusto riconoscimento per la carriera di un oro olimpico». Un giusto riconoscimento anche per Giovanni Maddaloni, primo tecnico di Pino: «È come se avessi completato un quadro ed ora avessi messo la firma. Se lo lasciano lavorare farà grandissime cose. Un grosso in bocca al lupo come tecnico, come napoletano e come padre».
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