La cittadinanza onoraria a Maradona segue le regole dell’onorificenza o quelle dello spettacolo con la festa di piazza del Plebiscito? È la domanda che divide intellettuali e filosofi, avvocati ed imprenditori. «Credo che il sindaco abbia valutato bene che Maradona non si muove se non viene pagato l’opinione del professor Raimondo Pasquino, presidente dell’Agenzia Regionale per le Universiadi – Discutere oggi se è giusto perché sono soldi privati o sbagliato perché avrebbero potuto essere soldi pubblici è una ipocrisia. Se Maradona merita di essere annoverato tra i nostri concittadini è perché ha ben meritato questo suo ruolo. Dire che non è danaro pubblico è per sottolineare che non c’è il reato penale ma il reato morale ci sarebbe tutto».
L’attore Maurizio Casagrande aggiunge: «Chi muove le grandi folle chiede giustamente compensi. Una cittadinanza onoraria dovrebbe essere un onore e non si dovrebbe ricevere un compenso però è così. È un evento che crea movimento ed attenzione e porterà guadagno».
Va giù duro il sindaco di Benevento, ex cda del Napoli, Clemente Mastella: «È la mortificazione delle istituzioni. La cittadinanza onoraria è una cosa che di norma si dà a personalità illustri sul piano letterario, artistico, molto meno sul piano sportivo. Andava data all’interno del Consiglio Comunale. Mi sembra una cosa barocca, rococò. Una forma di populismo sportivo quasi vergognosa».
Disincantato l’imprenditore Maurizio Marinella: «Maradona è stato un momento molto bello ma fermiamoci qui. Questi cachet importanti, questa cittadinanza mi sembrano esagerata». Durissimo il filosofo Biagio De Giovanni: «Trovo tutto pessimo a partire dal cachet. Non si paga uno perché gli si dà la cittadinanza. Non voglio dire che dovrebbe essere lui a pagare noi. Dovrebbe essere un fatto dove c’è il dono reciproco. Non mi piacciono neanche le modalità. Doveva essere una cosa gratuita. Avrei capito la cittadinanza onoraria al Comune. Questa manifestazione di piazza con il popolo urlante non mi piace. Ma è il senso di una città che non mi piace». Stessa opinione per l’attore Gino Rivieccio: «Se si voleva dare solo la cittadinanza onoraria a Maradona si faceva una cerimonia liturgica nella sala dei Baroni e Diego od il suo entourage non avrebbe potuto chiedere niente. Ma nel momento in cui si va in piazza del Plebiscito, è chiaro che la cittadinanza onoraria diventa spettacolo e da uomo di spettacolo si vende».
Lo riferisce l’edizione odierna de Il Mattino.
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