I napoletani di Napoli – tifosi, cittadini e sangue azzurro – la definiscono così: la partita dell’anno. Beh, per lui, capitano e tifoso come pochi, è la stessa cosa: Paolo Cannavaro attende la sfida con la Juventus con l’ansia che soltanto un innamorato può comprendere: perché una notte di gloria con i bianconeri vale mille altri giorni di gloria. Perché per qualche strana ragione socio-calcistica una vittoria con la Juve non ha eguali. Perché lui, dopo la passerella al San Paolo, è pronto a rinnovare il voto azzurro: oggi giocherà e poi, con ogni probabilità, firmerà il nuovo contratto nelle prossime ore. Magari già domani. E sarà l’amore per sempre. Dunque, spazio ai graduati. Al graduato per eccellenza della squadra: Cannavaro e la Juve, un conto aperto. Un conto che finora lo vede decisamente in attivo al San Paolo, con tre vittorie in campionato, una vittoria ai rigori e un pareggio in Coppa Italia sin dal 2006. È imbattuto, insomma. Memorabile il successo griffato dopo la lotteria del dischetto in quell’anno (della B): Paolo segnò il 3-3 in rovesciata al 16′ minuto del secondo tempo supplementare, ma poi prese la traversa dagli undici metri contro Buffon. Un attimo di panico poi tramutatosi in gioia: la sequenza vide trionfare il Napoli. E Cannavaro vivere una notte tanto straordinaria quanto insonne. Belle sensazioni, bei ricordi. Come l’abbraccio al centro del campo nella sfida della stagione precedente con suo fratello Fabio, futuro emiro di Dubai ma all’epoca ancora juventino con l’amarezza di non aver concluso la carriera in azzurro. Insieme con Paolo. Altre storie. Ora ci sono il presente e il futuro. L’oggi e il domani. Che vanno trattati con ordine ma con eguale intensità, perché entrambi fanno parte di un progetto individuale e collettivo. E allora, oggi si comincia con quella che Cannavaro junior ha sempre definito “la partita dell’anno per i nostri tifosi: giocare con la Juve ha un sapore particolare, inutile negarlo. Ecco, noi abbiamo una voglia matta di vincere sia per il nostro pubblico, sia per noi stessi”.
Già, è fondamentale. Soprattutto dopo la sconfitta con l’Inter: il Napoli deve reagire. Serve una risposta, certo. Serve una firma in calce alla prova di maturità, l’ennesima. Evidentemente è il periodo propizio per gli autografi, sì, per le firme: si dice infatti che già domani il capitano potrebbe mettere nero su bianco con il Napoli. Formalizzare un accordo già trovato: prolungamento di 4 anni, con l’intesa poi di passare dal campo alla scrivania dirigenziale. Azzurro per la vita. Come lui ha sempre sognato. Come ha meritato: perché se qualcuno dice che le bandiere non esistono più, probabilmente ha perso di vista Paolo Cannavaro. “Non ho mai pensato neanche un attimo di lasciare questo club”, ha sempre ribadito il capitano. Ma c’è andato vicino, per la verità: a un certo punto, la trattativa per il rinnovo sembrava compromessa. Ma alla fine ha trionfato il buon senso: “Questa maglia è la mia vita, e il mio unico desiderio è chiudere la mia carriera con questi colori addosso”. Un sogno reale.
La Redazione
F.C.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro