Paolo Cannavaro non ha dormito con la Coppa del mondo nel letto e non ha giocato né nel Real Madrid, né nella Juventus e neppure nell’Inter come ha fatto il fratello. Ma Paolo Cannavaro ha qualcosa di prezioso che Fabio ha soltanto immaginato e sognato: la fascia di capitano del Napoli. E non di un Napoli qualsiasi: del Napoli che questa sera va all’assalto delle Juventus e del sogno del terzo scudetto. «Cosa temo di più della Juventus in questo momento della stagione? I bianconeri hanno acquisito una mentalità che è veramente da invidiare: gioca nella stessa maniera quando affronta il Napoli, il Milan, l’Inter o le ultime della classifica. Credo che questo vada oltre la tattica e le individualità dei singoli giocatori».
Paolo è il motivatore del gruppo: è toccato a lui, per esempio, il compito di tirar su il morale di Marek Hamsik, a terra – e non poco – per l’inattesa sconfitta della sua Slovacchia con la Grecia che allontana «Marekiaro» (il copyright del soprannome è proprio di Paolo) dai mondiali brasiliani. «Sei il più forte di tutti, stai sereno che a Torino ti facciamo ritrovare il sorriso».
Cannavaro junior sa che quella dello Juventus Stadium è una partita per uomini veri. E aggiunge: «Sono favoriti loro, una squadra veramente difficile da battere. Però nel calcio nessuno è insuperabile e il Napoli gioca meglio rispetto alla Juve», dice il capitano. È rimasto a Castelvolturno per quindici giorni, a lavorare sodo e ad attendere la fine della diaspora dei suoi compagni azzurri. «Stasera a Torino vogliamo vincere con il cuore, come abbiamo fatto già con l’Islanda», ha scritto su Twitter lo svizzero Gokhan Inler. C’è entusiasmo, voglia di fare l’impresa. La folla applaude gli azzurri che salgono sul bus a Castelvolturno, Cannavaro è tra i più osannati. Assieme al Matador e a Lorenzo Insigne («Sogna di fare un gol ai bianconeri», dice il manager Ottaiano). Anche all’aeroporto di Torino gli azzurri trovano i tifosi ad attenderli. «Vincere a Torino potrebbe darci quella scintilla di consapevolezza. Loro hanno dominato l’anno scorso e sono quelli imbattuti, quindi i dati dicono che loro ad oggi sono i favoriti», aggiunge ancora Cannavaro ai microfoni di Sky.
Quando parla il capitano, lo fa praticamente a nome di tutti. Paolo ne ha facoltà: «Andiamo lì per vincere, la mentalità è quella, al di là dello stadio e della squadra che si affronta». Vorrebbe aggiungere: non abbiamo timore di niente e di nessuno. Paolo guida lo spogliatoio da leader autentico. «La Juve è sempre stata a questi livelli, noi ci stiamo tornando». Non lo dice, ma stasera gli mancherà il patron De Laurentiis assente perché impegnato a Los Angeles: «Lui è il classico papà che interviene nei momenti giusti e sa quando deve dire bravo senza mai farti montare la testa».
Poche ore alla supersfida che sa di scudetto. «Mazzarri ha una grinta allucinante, una forza e un’energia che forse ha più lui che una rosa di 23 giocatori messi insieme. Sa anche quando strigliare i titolarissimi. Magari non lo fa davanti al gruppo, ma a quattr’occhio».
Paolo vive con tranquillità la vigilia della gara scudetto. La stessa tranquillità con cui attende lunedì la decisione del procuratore federale Stefano Palazzi sul filone napoletano di calcioscommesse. Completamente scagionato dall’inhiesta penale, il capitano ha giurato anche in procura federale che Matteo Gianello «si è inventato tutto» e che mai e poi mai ha ricevuto un’offerta di combinare Sampdoria-Napoli. Rischia il deferimento. E con lui Grava e il Napoli per responsabilità oggettiva.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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