Luci accese tutta la notte nella base di Luna Rossa. Ieri mattina, passeggiando nell’area tecnica, ho incontrato Pino Acquafredda. Aveva cominciato a lavorare alle sei del mattino dando il cambio a chi era stato impegnato durante la notte per riparare i danni subiti da Swordfish nel match race di venerdì. Mi ha detto: tutto ok, è stata dura ma ce l’abbiamo fatta. Keith Sexton, un ragazzo inglese che con il carbonio è un mago ha fatto ancora una volta un miracolo. E anche il cuoco era reduce dalla base. «Li ho assistiti io», scherzava. Generi di prima necessità per accompagnare il lavoro della squadra. Napoli ha dimostrato che il team di terra vale quanto il miglior timoniere del mondo. Avere la possibilità di tornare in banchina con un danno sapendo che all’indomani la barca sarà pronta ti dà una fiducia enorme e la possibilità di dormire sonni tranquilli. Certo i ragazzi di Luna Rossa sono stati eccezionali. A terra come in mare. Nel duello fratricida del match race tra Swordfish e Piranha, Bruni ha dato un’ottima interpretazione del campo di regata sfatando anche il mito che a Napoli si è avvantaggiati se si rimane sotto costa. Pescespada ha fatto un bordo sul lato sinistro del campo e ha avuto ragione. La differenza l’ha fatta proprio l’impostazione tattica della regata. Nella flotta Team New Zealand ha dato una bella prova di forza vincendo entrambe le regate e dimostrando di essersi ripresa bene dalla collisione di venerdì. Anche Checco Bruni e Dean Barker si sono parlati e sono arrivati alla conclusione di un concorso di colpa. Oggi sarà sicuramente spettacolo perché la classifica è appesa a un filo. Con una regata che assegna quaranta punti al primo, anche China Team, teoricamente, potrebbe trionfare mentre Oracle ha già conquistato il circuito 2013.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
