Nel corso di un’intervista rilasciata alla CNN, Romelu Lukaku ha espresso più di qualche riserva su come viene affrontato il tema del razzismo nel mondo del pallone: “Quando è iniziata la Superlega, le persone sono state molto veloci a criticarla sui social media, la gente e i tifosi sono scesi in strada. Penso lo stesso, non volevo che accadesse. Ma perché non si mette la stessa energia anche quando si tratta di razzismo? Penso che il razzismo nel calcio in questo momento sia al massimo storico, anche a causa dei social media Capisco perché persone come Thierry Henry stiano boicottando i social. Le società di social media devono fare di più, non vedo davvero progressi. Vedo molte campagne e tutto il resto, ma non viene intrapresa una vera azione. In Italia, quando è successo a me direttamente (nel corso del match Cagliari-Inter, ndr), c’era qualcosa che si faceva perché la Serie A comunicava davvero con me e la mia squadra. Abbiamo cercato di educare le persone per una cosa che non va bene, perché l’Italia è un paese bellissimo e sono stato accettato davvero bene da tutti, sia dai tifosi di casa che da quelli in trasferta. Penso che quando è successo, qualcosa è cambiato. È quello che dovrebbero fare tutte le leghe. Dovrebbero parlare con i giocatori e fondamentalmente cercare di iniziare a fare le cose con i giocatori e con le loro squadre”.
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