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Luci sul Borgo a mezzanotte parte la Tre Golfi

La barca più antica restaurata dai ragazzi di Nisida per «Scugnizzi a vela»

La più vecchia, la più piccola, l’unica di legno e restaurata con le mani degli “Scugnizzi a vela”, sono gli ingredienti unici e fantastici che raccontano la favola in chiave moderna della rinascita di Castore ed il ritorno alla regata dei Tre Golfi. Castore non è una barca come le altre: nove metri e trenta di lunghezza per tre metri e trenta di larghezza, fa parte della flotta «Straulino» dal nome del leggendario ammiraglio che proprio al suo timone vinse tre volte la Tre Golfi.
Costruita nel 1986 per più di dieci anni è stata la barca di punta dello Sport Velico Marina Militare prima dell’arrivo della vetroresina. Nel 2006 l’Associazione Life onlus l’ha acquistata inserendo Castore nel progetto “Scugnizzi a vela” che si occupa del restauro di storiche imbarcazioni a vela in legno appartenute alla Marina Militare, insieme ai ragazzi provenienti dalle case famiglia, ai minorenni di Nisida, ed agli operatori della Asl Na1 che credono fortemente nel valore del restauro del legno e della vela come terapia per il reinserimento in società e nel mondo del lavoro. Quella di Castore e dei ragazzi di Stefano Lanfranco è solo una delle storie della 59esima edizione della Tre Golfi, sessanta barche, settecento velisti ed una tradizione che si perpetua anno dopo anno all’insegna della partenza di mezzanotte (quest’anno alle 0.10 per questioni scaramantiche) alla luce delle fotolettriche montate all’angolo tra via Partenope e via Nazario Sauro a ridosso della fontana dell’Immacolatella.
Sulle terrazze del circolo Italia a Borgo Marinari gala per oltre mille invitati a base di timballo con zucchine, sformato con i pomodori, sartù di riso, polpettine, sorbetti. Poi la classica notturna che attraverserà il golfo di Gaeta, Salerno e Napoli partendo per Ventotene per poi virare e fare rotta su Santa Maria di Castellabate prima di rientrare all’ombra di Castel dell’Ovo. 170 miglia. Il record di 16 ore e 17 minuti, stabilito da “Idea”, di Raffaele Raiola, nell’edizione del 2004. La più antica regata d’altura effettuata in acque italiane e l’unica disputata seguendo la linea di costa, valida anche come prima tappa del Trofeo d’Altura del Mediterraneo e come prova del Campionato Italiano Offshore. In palio ben tre prestigiosi trofei: la coppa senatore Andrea Matarazzo e il trofeo Vela d’Oro (1° classificato overall ORC), la coppa Mariano Verusio (1° classificato overall IRC) e la coppa Gustavo d’Andrea (1° classificato in reale).
Se Castore, Vittoria e Istar sono le più piccole, Gaetana, uno Swan 65 progetto Frers dell’armatore Riccardo Pavoncelli, con guidone del CRV Italia, con i suoi 19 metri e 98 centimetri è la più grande. Poi Aniene, il TP52 dell’armatore Giorgio Martin del Circolo Canottieri Aniene, trionfatore del 2012, Chestress 3 dell’armatore ligure Giancarlo Ghislanzoni dello Yacht Club Italiano, Cippa Lippa 8, un’imbarcazione di 16 metri e 65 realizzata dai cantieri neozelandesi Cookson dell’armatore milanese Guido Paolo Gamucci con guidone del LNI di Milano, Le Coq Hardì (progetto Jeppsen), degli armatori Maurizio e Giampaolo Pavesi del CRV Italia.
In gara anche le napoletanissime Scugnizza, Nm38 di Vincenzo De Blasio campione del mondo nel 2012 ad Helsinki, Malafemmena, l’X-41 di Andrea ed Arturo Di Lorenzo con il guidone dell’Italia e Sly Fox di Roberto Fotticchia. Previsioni del tempo con uno scirocco debole in partenza che diverrà più teso nella giornata di sabato.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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