Studia da grande allenatore. Intanto ha portato gli Allievi del Parma ai playoff scudetto, dominando il girone A con 59 punti. Cristiano Lucarelli, ex attaccante azzurro, analizza tutti i possibili scenari futuri del Napoli.
Che giudizio dà del secondo posto?
«È un risultato eccellente. La sfortuna del Napoli è stata solo quella di avere davanti una Juve strepitosa. È una squadra che nel giro di qualche anno può vincere lo scudetto».
Mazzarri andrà via?
«Secondo me, rimane. Vado a sensazione, perché pur avendo un ottimo rapporto, ovviamente non mi dice nulla delle sue decisioni. La Champions è un grande richiamo anche per lui, non penso rimarrà insensibile e continuerà il suo percorso in azzurro».
La sua indecisione dipende più dalle motivazioni dopo 4 anni di Napoli, dalla garanzie tecniche o dalle sirene di altri club?
«Forse un po’ da tutto e a fine anno un allenatore è giusto che discuta con la società di ogni aspetto. Mazzarri è un uomo stanco, però dopo le vacanze si ricarica sempre e immagino voglia riprovare le sensazioni della Champions. E poi dovrebbe avere un contratto importante».
Dunque l’incontro di fine campionato sarà decisivo?
«Sarà importante per lui avere le necessarie garanzie tecniche ma soprattutto vorrà chiarezza: dopo un terzo e un secondo posto, la gente da lui e dal Napoli vuole lo scudetto. Con il doppio impegno e la competizione con le altre squadre sarà durissima. Sarà fondamentale il flusso di comunicazioni tra il tecnico e la società, fare chiarezza sui reali obiettivi dell’organico sin dal primo momento».
Nelle decisioni può pesare il dubbio che questa squadra abbia già espresso il massimo del suo potenziale?
«Non credo perché non è così. Il percorso con Mazzarri non è finito, penso a giocatori come Insigne, Britos e Armero che possono dare molto di più; a Maggio e a Pandev che possono ritrovare maggiore continuità per l’intero campionato. Questo Napoli ha ancora ampi margini di miglioramento».
Come vede Mazzarri a Roma?
«Non riesco a vedere un Napoli senza Mazzarri. In ogni caso lui è sensibile a quello che gli succede attorno e in tal senso Roma è una piazza più complicata di Napoli. Il derby e le pressioni possono incidere di più sotto il profilo nervoso ed emotivo. E poi se l’allenatore è stanco a Roma non si riposa di certo...».
Dovesse andar via Mazzarri, per il Napoli le piacerebbe più Allegri o Montella?
«Sono due ottimi allenatori. Montella è più vicino alle idee di Mazzarri, si è ispirato a lui a inizio carriera, sa come si imposta la difesa a tre, continuerebbe quel lavoro. Anche Allegri è molto bravo ma non mi pare abbia mai giocato con la difesa a tre».
Cavani è l’altro azzurro in bilico: quale sarà il suo destino?
«Edi deve guardare dentro di sé e capire se ha ancora le motivazioni per andare in campo con il Napoli con la stessa fame che ha ora. Lo sa soltanto lui se la sua esperienza in azzurro è finita o meno. Sarà una decisione del tutto intima e, se avrà anche un piccolo dubbio il club farebbe bene a lasciarlo andare, non bisogna trattenere controvoglia un calciatore. Sarebbe un errore».
È una questione di motivazioni?
«Sia per Mazzarri che per Cavani vale lo stesso discorso: è una decisione personale. Se hanno ancora il fuoco dentro per continuare a Napoli devono restare, perché hanno una leadership assodata e crediti certi presso compagni, società e città che non troverebbero da nessun’altra parte».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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