MONTEPULCIANO – Gente che ha vinto al primo colpo non è facile trovarne. Si dicono predestinati, e sperano di esserlo, come Cristiano Lucarelli che col Parma ieri s’è preso, da timoniere esordiente, lo scudetto degli Allievi. Ci ricorda le imprese analoghe, partendo proprio dalle giovanili, di Stramaccioni a Roma e Buso a Firenze. Il battesimo è stato di lusso, il seguito immediato è già scritto: l’aspetta la Prima Divisione e la panchina del Perugia. «Le nostre strade si dividono», ha detto a fine partita l’ex bomber abbracciando i piccoli eroi tutto sudato come se avesse giocato e segnato. I grifoni umbri? Lucarelli se la ride e non può evitare l’accenno: «Nella vita si presentano occasioni da prendere al volo. Ci sono panchine che non si possono rifiutare, il Perugia è una di quelle». C’è poco da interpretare, anche se vuole lasciare ad altri l’annuncio di rito. L’investitura ufficiale è fissata per martedì prossimo. Lui non conferma né smentisce. «Non sta a me dirlo», ribatte.
RITORNO AL FUTURO – Il destino si è compiuto: Lucarelli ha detto sì alla squadra dove dalla Cuoiopelli approdò nel lontano 1993 per scatenarsi nella Primavera con 55 gol in due stagioni. Quell’attaccante dal gran fisico e dai colpi buoni sorprese Ilario Castagner, pronto a gettarlo nella mischia in prima squadra, tanto in Serie C quanto in B (7 presenze per poi passare al Cosenza).
Il presente che apre le prospettive sta in un episodio chiave: tutto è nato da un pranzo a Parma, dieci giorni fa con le finali Allievi alle porte, tra l’a.d. dei ducali Pietro Leonardi, il presidente Massimo Santopadre del Perugia col d.s. Roberto Goretti. In quel preciso momento si è deciso il dopo-Camplone con Lucarelli in pista per intraprendere la nuova strada. Non ha mai voluto parlare esplicitamente del Perugia durante l’avventura alle finali nella provincia di Siena, anche se la scorsa settimana prima della gara con la Roma ha fatto un blitz nel capoluogo umbro per incontrare Santopadre, Agnolin e Goretti.
A SUA IMMAGINE – Chissà se il suo Perugia ricalcherà subito lo spirito straordinariamente battagliero del gruppo Allievi che ha vinto il tricolore. «Da me questi ragazzi hanno preso il carattere, le motivazioni e la grinta. Volere è potere», ha lasciato
come eredità ai talenti gialloblù che un domani vorrebbe tanto ritrovare ai massimi livelli. Lucarelli parla dello scudetto e al contempo sembra pensare anche al Perugia che prenderà sotto le sue mani per plasmarlo a sua immagine.
«Quando una squadra mette in campo tutte le energie residue – ha spiegato – e raggiunge il risultato nelle difficoltà, visto che avevamo squalificati tre giocatori importanti come Cerri, Equizi e Martinez, vuol dire che ci sono dei valori. Per me è la cosa più bella di un successo bellissimo e meritato».
NON SOLO SOLDI – Nella vita di Lucarelli contano anche i sentimenti, ovvero il cuore accanto alla ragione. Perciò nessuno dimentica l’amore dichiarato alla squadra della sua città, il Livorno, al punto da volere il trasferimento nell’estate 2003 anche a costo di dimezzarsi lo stipendio e scendere in Serie B, dove i labronici erano appena saliti. Il procuratore Carlo Pallavicino lo scrisse nel libro biografico del bomber dall’emblematico titolo “Tenetevi il miliardo”. Ai ragazzi del suo Parma ha insegnato soprattutto certi valori: «Per me il calcio è passione e volontà. I soldi non sono tutto. Questo gruppo che ha vinto lo scudetto ha attraversato la stagione soltanto per la voglia di farlo e di mettersi in gioco. Poi se le cose vanno bene è più bello: i ragazzi crescono meglio vincendo. Le scelte si fanno con la testa ma anche con quel che si sente». Al Perugia evidentemente fa subito sapere che la scelta è mirata e per vincere.
L’INSAZIABILE – Prima di andarsene da Parma giocherà domani, contro l’Albinoleffe regina di Lega Pro, un’altra partita che vale. «Ora vogliamo pure la Supercoppa», tuona. Sarà il congedo dai suoi allievi cresciuti in fretta. L’insaziabile Lucarelli ha appena cominciato a vincere. Sa che a Perugia sono pronti ad accoglierlo con curiosità e una Serie B da conquistare come se fosse un secondo scudetto.
fonte: Corriere dello Sport
La redazione
F.G.
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