Dalla notte della vittoria con l’Inter il Napoli ha 5 buoni motivi per tornare in Champions. Contano più dei 5 punti di distacco da Udinese e Lazio. Il primo è nascosto nella scarpetta destra di Lavezzi. Basta rivedere i suoi gol: il Napoli nel 2012 ha un bomber in più. Ha segnato quattro volte in nove giorni: sempre di destro, ma tre calciando allo stesso modo. Coincidenza? Non lo è, e non può esserlo. Lavezzi tornò dall’Argentina molto contrariato.
I suoi rapporti apparvero incrinati a chi osserva il Napoli da vicino. Accade nelle squadre migliori. Si sentì discusso, ferito accettò la panchina. Ma scattò qualcosa in lui. Orgoglio, i consigli di CristianoLucarelli, suo insegnante privato in balistica, l’idea di un futuro altrove, magari nel Paris Saint Germain: chissà. Interessano però gli effetti :Lavezzi protrae gli allenamenti, un supplemento di fatica e pazienza ha migliorato la sua mira.
Ha smesso di tirare forte. In gergo, si dice che calcia “a mezza forza” e impatta la palla “con l’interno del collo piede”. Ne deriva un tiro secco, preciso e avvelenato da un effetto a giro. In 9 giorni è passato da 2 a 6 reti: se continua così, chiude a 14-15, un record che si traduce in punti per il terzo posto. C’è un altro motivo dei cinque. Riguarda ancora Lavezzi: serenità ritrovata nei rapporti con il presidente De Laurentiis, ma anche l’equilibrio familiare che gli consente di vedere in Italia molto spesso il bambino.
È inelegante scrivere di più. Il turnover, poi. I campioni bene allenati possono giocare su più fronti. Ne è convinto adesso Mazzarri. Non sarà più smontato e ricostruito il Napoli, ma modificato un po’, secondo esigenze. Se possono, nessuno fermerà più Lavezzi, Cavani e Hamsik. Infinita la varietà di ricambi pregiati: Pandev, Vargas, Dzemaili, Zuniga, Grava, Britos, Fernandez e Fideleff. Inler rivela il suo valore.
Non è più solo a centrocampo. Sono state corrette le distanze con Gargano e Hamsik, non svolazza più, è punto di riferimento per Inler. La prevenzione infortuni. Una statistica rubata a Facebook dimostra che il Napoli tranne Donadel (ormai un caso finanziario non tecnico, guadagna più di un ministro per non giocare) ha quasi sempre tutti i giocatori disponibili. Lo staff sanitario del fisiatra Alfonso De Nicola (con Enrico D’Andrea suo aiuto) vanta una media eccellente: pari solo a quella della Juve in Italia, in assoluto la migliore tra i club presenti in Champions.
Fonte: Repubblica
La Redazione
S.D.
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