Nella sua carriera ha fatto di tutto: ha segnato gol a pioggia con tutte le maglie indossate e girato l’Italia; ha provato l’esperienza spagnola e quella ucraina; ha rifiutato offerte miliardarie per il cuore e poi ha fatto l’editore, l’imprenditore navale e il rivoluzionario del calcio. Lui è Cristiano Lucarelli, unico nel suo genere, e oggi, oltre a essere ancora un attaccante del Napoli, a 36 anni, è diventato anche tutor. Lo ha definito così Walter Mazzarri, il suo mentore: tutor di Ezequiel Lavezzi. Una sorta di insegnante privato di gol. Strano? No, Lucarelli.
LA STORIA – E allora, la storia: a scuola di gol, è il titolo che introduce il nuovo capitolo dell’incredibile vita del giocatore di Livorno. Un uomo che, in carriera, è riuscito a segnare 200 gol tondi tondi tra la serie D, l’allora C-1, la B, la A, la Liga spagnola e l’allora Visca Liga d’Ucraina (oggi Prem’er Liha). Dodici in totale, le squadre in cui ha militato Cristiano dal 1992-1993: Cuoiopelli, Perugia, Cosenza, Padova, Atalanta, Valencia, Lecce, Torino, Livorno (in due riprese), Shakhtar Donetsk, Parma, Napoli. Girovago e cantastorie, centravanti vero, di quelli vecchia maniera, specialista di rigori e punizioni, spesso capitano; un vizietto nel vizietto, fare gol a San Siro. Un animo, una testa e una lingua liberi da freni. Ma sempre nel rispetto del prossimo.
AMICI MIEI – E ora? Tutor. Di Lavezzi, un fenomeno che con la rete ha sempre avuto certi problemi che, con il suo talento straordinario, stonano eccome. Tutto nasce da una scommessa: «Dai Pocho, allenati con il Lucarelli: accetta la scommessa», l’invito del Mazzarri. Articoli ovunque, prima del cognome. Alla toscana. Tipo, Amici Miei. Ascoltare per credere: «Conosco il Mazzarri da una vita?», dice Cristiano a Sky. Amici loro; maestro e allievo. Sodali, uniti. «Sì, perché lui sa sempre come tirarsi il gruppo dalla sua. Anche i più scontenti, che giocano meno».
L’OBIETTIVO– E con Eze? Com’è questa storia della scommessa? «Un giorno gli dico: ‘Ehi Pocho, un attaccante con il tuo talento deve arrivare facilmente in doppia cifra. Se ascolti i miei consigli ce la fai, fidati?». E lì fu Napoli. E via con le esercitazioni, sulla concentrazione e sui segreti che soltanto un giocatore nato bomber, perché con quel fiuto ci nasci, può svelare. «All’inizio capitava che si nascondeva, dovevo andare a tirarlo fuori dagli spogliatoi a fine allenamento, mentre ora è lui che mi cerca, che mi chiama. Si sta applicando tantissimo, e mi ha sorpreso molto: il problema è che a lui piace fare eurogol, ma deve imparare a fare anche quelli brutti. Se mi seguirà, credo proprio che riuscirà ad arrivare in doppia cifra già quest’anno».
Otto, il suo record personale in campionato, griffato nel 2007-2008 e nel 2009-2010; 11 il massimo stagionale, raggiunto proprio nel 2007-2008 con la tripletta al Pisa in Coppa Italia che lo presentò al San Paolo. Poi, 7 o 6 reti in A; 3 finora, nessuno in Champions. Incredibile ma vero.
IL RISCHIO– Certo è che, se Lavezzi comincerà a segnare con maggiore disinvoltura, aumenterà a dismisura il rischio già enorme di perderlo: è un grande, può diventare un grandissimo e dunque preda dei ricchi. Soprattutto con quella clausola rescissoria (31 milioni, euro più o meno) che gli pende sul capo. La scuola di gol di Lucarelli, insomma, è una lama a doppio taglio.
Cristiano, progetti? «Lascerei Napoli soltanto per il Real Madrid o il Barcellona». Ride. «Scherzo, ma qui sto benissimo: poi, farò l’allenatore». A proposito di Real e Barça: «Sarebbe meglio evitarli ai prossimi sorteggi Champions». E qui non scherza.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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