Ecco quanto dichiara Lucarelli nella sua intervista:
“Non ho fatto nulla di eccezionale, dico la verità, se non provare a dare il consiglio giusto al momento giusto: Napoli è una piazza particolare in cui entusiasmi e delusioni vivono di eccessi. In quei momenti lì ci vuole l’equilibrio del giocatore più esperto, di quello che sa fare meglio gruppo. E non ero da solo, un altro così è Morgan De Sanctis, un grande uomo, nello spogliatoio e fuori. Uno che ci mette l’anima. Nell’ultimo anno mi sono preso il Pocho e mi sono dedicato a lui, soprattutto per farlo migliorare in area, perché lui tendeva a cercare più la giocata che il tiro in porta. Ogni tanto si univa anche Edinson, ma lui non ne aveva bisogno. Quello che ti colpisce di uno come Cavani è che non smette mai di voler migliorare, non si sente mai arrivato, vuole imparare. Ho provato a insegnar loro qualche trucchetto che a mia volta, durante la carriera, avevo imparato da altri. A una certa età un giocatore è giusto che non pensi a se stesso, ma soprattutto alla squadra. Ho fatto quello che si doveva fare, nulla di eccezionale”.
Fonte: pubblicogiornale.it
La Redazione
P.S.
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