Giù il cappello. Tantissimi complimenti al Napoli (per la Champions)e al Milan (per l’affare Tevez). Due capolavori. Non era per niente facile passare il turno nel girone più duro della Champions, non era facile vincere al Madrigal: non c’era mai riuscito nessuno. Il Napoli è fra le migliori 16 d’Europa.
Il Napoli è fra le migliori 16 d’Europa. C’è riuscito De Laurentiis con un progetto. Con Mazzarri in panchina, Bigon direttore e con un gruppo straordinario il cui simbolo è Gianluca Grava: l’unico reduce della C ed ora esordiente in Champions. Complimenti al Milan perché non era facile arrivare a Tevez, non era facile soprattutto arrivarci così. Ma ora che il Milan è a un passo dall’Apache, bisogna soltanto fare i complimenti a Galliani. Ci aveva provato l’Inter a giugno (e si è scontrata con la volontà del City di non cedere al prestito), ci aveva provato la Juve fino a poco fa. Ma Galliani ha bruciato tutti. Non solo in Italia. Tevez ha scelto il Milan. Non stiamo parlando di uno qualsiasi, stiamo parlando (a mio modestissimo parere) di uno dei pochissimi attaccanti al mondo in grado di cambiare faccia a una squadra: per tecnica e mentalità. Ora inizia la trattativa con il City, che si preannuncia non semplice (i segnali che arrivano dall’Inghilterra non sono teneri) ma Galliani ha la volontà del giocatore dalla sua: la cosa più importante. Ora, soprattutto Juve e Inter, sono costrette a rispondere. Moratti ha già fatto sapere nella serata di Champions che Tevez non è arrivato perché le sue richieste economiche non lo permettevano ma che qualcosa a gennaio farà. Inevitabile. Ma comunque condizionato dal bilancio. Questo Moratti non l’ha detto, ma in casa Inter la situazione è molto chiara da almeno un paio d’anni: si spende quello che si incassa. Quindi, finche non parte un big, impossibile pensare a un altro big. Sulla lista di partenza c’è Milito, se ritrova gli spasimanti d’estate anche Snejider. E fra i giocatori in arrivo spunta Farfan. L’Inter (al di là di infortuni, cambi in panchina e scusanti sparse) è in un momento delicato. E’ cambiato l’input dall’alto. Legittimamente non si attinge più dalle risorse personali del presidente: e per affrontare un ricambio generazionale come quello che deve affrontare l’Inter bisogna essere bravi e pazienti. E’ per questo che forse converrebbe essere ancora più chiari con i tifosi. La Juventus intanto si gode il primato, ma ora il colpo Tevez cambia gli equilibri. Marotta e Paratici hanno gli obiettivi ben chiari anche prima del (provabilissimo) arrivo di Tevez. Ma anche alla Juve prima è necessario vendere. Tanti esuberi, che pesano sul bilancio, da cui però trovare i soldi per migliorare la rosa. Amauri, Toni, Iaquinta,
Krasic, Grosso, Motta, Sorensen (a cui far fare esperienza) e magari anche Elia (che non si è ancora ambientato). Un difensore (Alex e Hummels, ma ancora devono convincere del tutto i dirigenti juventini) un centrocampista (con le quotazioni di Montolivo in ribasso) sicuro. Per l’attaccante (Leandro Damiao) si può aspettare anche giugno, considerati i costi.
Il Napoli insegna che non è necessario fare il passo più lungo della gamba per tornare grandi. Pazienza e bravura.
La Redazione
C.T.
Fonte: Luca Marchetti per Tuttomercatoweb
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