In autogrill di rientro da Modena, in piena notte, ancora riceveva complimenti. «Tu sei Insigne? Quello vero», l’emozione di un giovane tifoso. Lorenzo è rientrato in auto a Frattamaggiore, in una nove posti, con mamma e papà, i due procuratori Antonio Ottaiano e Fabio Andreotti, il fratello Antonio, il suocero. Dopo l’esordio in Nazionale, gli applausi del pubblico di Modena e i complimenti pubblici di Prandelli, per Lorenzo il confronto con le persone a lui più care, papà Carmine, innanzitutto, che poi lo ha accompagnato anche ieri come al solito all’allenamento a Castelvolturno.
Rielaborata attimo dopo attimo la partita. «Sì, quella giocata potevo farla così, forse su quella palla dovevo fare un’altra cosa», ripeteva. Già perchè la gioia di Lorenzo era grandissima per l’esordio in Nazionale, un altro sogno che si è realizzato. Ma lui è un perfezionista e conosce una sola strada per raggiungere i successi: il lavoro. E sa che impegnandosi sempre al massimo, migliorandosi giorno dopo giorno, in Nazionale azzurra potrà restarci e lo ha già spiegato il primo giorno del raduno a Coverciano. «I Mondiali in Brasile 2014? Con il lavoro i risultati si ottengono sempre», disse. E quel giorno si sbilanciò anche sull’altro sogno: «Qualcosa d’importante da vincere con la maglia del Napoli, lo scudetto, una coppa Italia...». Il sogno scudetto che coltiva dentro di sè e preferisce non dirlo più, neanche con gli amici più cari.
Un panino e un’aranciata, unica deroga all’acqua minerale. Uno spuntino veloce, in testa ancora gli applausi del «Braglia». «Mi sentivo chiamare già durante il riscaldamento da un gruppo di napoletani», ha confidato in auto durante il viaggio di ritorno verso Napoli. Una serata da favola, miglior esordio non poteva esserci: ha cambiato il volto della Nazionale, giocando come a Pescara con Zeman, a sinistra del tridente d’attacco. A Napoli con Mazzarri viene impiegato in maniera diversa ma sull’impiego tattico è stato sempre chiaro il suo pensiero: ascolta gli allenatori e cerca di tramutare al meglio in campo le indicazioni. Lo stesso Prandelli elogiò a Coverciano la sua capacità d’interpretare moduli diversi. Ma è evidente che nel tridente d’attacco riesce a esaltare al massimo le sue caratteristiche.
Un’altra tappa della carriera, il secondo sogno realizzato in due mesi, la dedica solita, a papà, mamma e alla ragazza Genny, in attesa di un bimbo, l’altro momento magico che sta vivendo Lorenzo. Tutto in poco tempo, una bellissima favola. «E pensare che campioni come Cavani li vedevo in tv, oppure quando facevo il raccattapalle». Invece, ora è un protagonista con la maglia del Napoli e dell’Italia, anzi è uno dei giovani del calcio italiano sui quali si fa maggiore affidamento per il futuro. Tra le sue doti oltre quella della serenità, la capacità di gestire le tensioni e la grande autorevolezza nel provare le sue giocate. Il suo idolo è Del Piero, lui da napoletano tifoso del Napoli, lo elogiò nel giorno del battesimo in nazionale maggiore. Un ragazzo semplice con valori forti, la famiglia innazitutto. «Sì, sogno di ritrovarmi un giorno con i miei fratelli in Nazionale», ha detto nel dopopartita.
Gli sms, i complimenti. Tra i primi a farsi sentire Sansovini, suo ex compagno a Pescara. Verratti era con lui in panchina. Il momento più bello l’abbraccio fuori allo stadio con mamma e papà. Niente parole e un briciolo di commozione.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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