Lorenzo Insigne ha rilasciato una bella intervista alla Gazzetta dello Sport che IamNaples.it vi propone:
Il grande ritorno merita un grande annuncio. Lorenzo Insigne è sorridente e ufficializza la notizia già trapelata: «Ad aprile 2013 diventerò papà. Io e Jenny (il nome è tatuato sul braccio), la mia ragazza, aspettiamo un bambino». Insigne è il giocatore più atteso dall’Under 21 che prepara lo spareggio con la Svezia. È atteso per la qualità che ha dato a questo gruppo dal debutto col Liechtenstein un anno fa a Vaduz, è atteso perché, dopo l’esperienza con Prandelli, torna a Pescara dove, con Ciro Immobile e Zeman in sella, ha fatto sfracelli riportando questa città in serie A. Proprio Prandelli lo ha lasciato qui per rafforzare la squadra che deve andare in Israele. «E per me è un piacere enorme. Quando Mangia mi ha telefonato e mi ha detto che mi voleva far tornare gli ho detto “Mister non me lo deve neanche
chiedere, sono felicissimo. Sono legato alla “21”, qui mi sono sentito importante, grazie a Ferrara che mi ha scelto. Sono partito forte, poi ho avuto quel rosso con la Turchia, ho sbagliato, ma è un episodio già dimenticato, io sono uno tranquillo».
Con Immobile l’intesa è perfetta: come vi trovate tatticamente?
«Lui taglia dietro i difensori e io gliela do in profondità. Ma pure io taglio e sa come trovarmi. Rientrare a Pescara sarà un’emozione».
Entrambi figli di Zeman, voi di problemi con lui non ne avevate…
«Noi l’abbiamo capito bene. Con lui si lavora tanto, ma i risultati si vedono. Mi ha fatto maturare tantissimo, anche come persona».
L’episodio o il gol che non dimentica?
«Il 2-0 al Torino. Gol mio e di Ciro».
Pescara con lei, Zeman, Immobile e Verratti dove sarebbe in A?
«Dico solo che sarebbe stato bello. Ma ha 7 punti, come il Milan».
A Napoli non è bello?
«A Napoli è un sogno. Io al San Paolo facevo il raccattapalle, ora ci gioco. Qualunque ragazzino vorrebbe questo. Sono soddisfatto».
Ma si aspettava di giocare di più? Da titolare ne ha fatte poche, pur essendo entrato sempre. Andato via Lavezzi, non scalza Pandev.
«Mazzarri con me è stato chiaro da subito. Mi ha detto che sono la prima scelta dopo i tre campioni. E così è stato. Con Fiorentina e Palermo sono partito titolare. Col Parma ho segnato. Non è vero che non fa giocare i giovani. In ritiro ho dato tanto e penso di essermi guadagnato il Napoli».
Quindi non se la prende?
«Ma scherziamo? Ho davanti tre campioni, di Hamsik e Cavani sapete tutto, ma Pandev è uno che ha vinto tutto. Io lo guardo dall’esterno, poi so che, quando entro, devo prendere il suo posto. Sicuramente ho più corsa, ma lui è più fisico e più esperto».
Con Cavani il rapporto com’è?
«Ottimo. Ma in campo lui non guarda in faccia nessuno. Vuole segnare».
Il Napoli da scudetto se lo immagina?
«Siamo primi, ma è presto. Il Napoli di quest’anno gioca molto più di squadra, è un dato di fatto e ce la giochiamo con tutti».
Alla ripresa del campionato vi attende la Juve: scontro al vertice, può essere la sfida per il tricolore. Come la vede?
«Che loro non sono più forti, ma sono più completi. E hanno grandi calciatori: se gioca Vucinic sta fuori Quagliarella, se gioca Giovinco sta fuori Matri. Poi Asamoah, Pirlo, Isla, Vidal…»
Come si batte la Juve?
«Aggredendola e cercando di non far ricevere Pirlo».
A proposito di piccoletti: Giovinco le piace? Più forte di lei?
«È forte, l’ho visto anche in Nazionale. Non sta a me dirlo».
Il giocatore del campionato che più la impressiona?
«Dopo Del Piero non ne vedo. Come Ale nessuno mai».
Cosa darebbe per segnare un gol a Buffon?
«Gliel’ho fatto, da fuori area. Ma in allenamento con la Nazionale».
Com’è cambiata la sua vita?
«È cambiata. A Napoli non riesco a uscire neppure per prendere un caffè o per andare in un negozio. Mi assalgono. La sera sto a casa. Vivo ancora con i miei, ma sto comprando casa a Frattaminore e ci andrò con Jenny e il bimbo. Ma pure i miei verranno lì. Regalo regolarmente due maglie a partita. Ma sto bene con la famiglia. Siamo uniti. Seguiamo pure mio fratello che va forte con la Primavera: 6 gol in 7 gare, da esterno. Promette bene. Questa è la mia vita. Certo, a Pescara potevo uscire e rilassarmi».
Con Verratti e Immobile, che trio. Ciro l’ha ritrovato, ma Verratti non lo avrete. Ha spiccato il volo.
«È un grande campione. Merita la Nazionale A».
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione
P.S.
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