Lorenzo Insigne spalanca le porte ai sogni:
«Voglio arrivare in Nazionale».
Il piede destro a cui il Napoli, presto, potrebbe legare il suo futuro, realizza gol che si vedono solo in Champions e accumula soprannomi di un bambino: «Lorenzinho» è l’ultimo che gli hanno affibbiato da venerdì sera i tifosi del Pescara dopo il suo gol contro il Modena. Ma Lorenzo Insigne è di Frattamaggiore e non è brasiliano: contro il Modena ha realizzato una rete da favola, contorcendo i suoi 163 centimetri dopo una corsa di quaranta metri e scaricando in rete dopo aver puntato dritto all’incrocio. Imparabile.
«Mica è il gol più bello che ho fatto – si schernisce – Con il Foggia l’anno scorso ne ho fatti tanti così. Anche Zeman me lo ha detto: tira più spesso da fuori area. E io l’ho fatto».
Dicevano che era troppo piccolo per il gran calcio (è meno alto persino di Maradona, infatti) ma la stagione che sta vivendo a Pescara – è a quota nove gol (a Foggia in LegaPro, sempre con Zeman in panchina, ne ha firmati 19) – sembra davvero stupenda.
«Un gol in più dell’avversario» è da sempre la password di Zemanlandia. E «Lorenzinho»,
il baby prodigio di scuola Napoli ha già capito le regole del gioco. Dalle sue parti si impara in fretta. Lorenzo ha Napoli nel cuore:
«Io penso solo a vincere questo campionato».
A Pescara ha legato soprattutto coi napoletani (Ciro Immobile è tra i suoi più cari compagni), la pizza lo fa impazzire e il premio per l’eruogol al Modena è stato quello di trascorrere un’intera giornata con la sua ragazza, Sabrina che lo ha raggiunto da Frattaminore e con cui, per regola, non può vedere neanche una partita alla tv.
Vive poco fuori Pescara. Lorenzo è un piccoletto che diventa un gigante agilissimo col pallone tra i piedi. Ciro Ferrara è rimasto stregato da questo attaccante che è cresciuto col mito di Diego e sogna di prendere il posto dell’idolo Lavezzi. Da mesi il ct degli azzurri gli riserva un posto nella Nazionale Under 21 (lo stesso che nega all’altro napoletano, Immobile). Questo mini Giovinco rasato e tatuato sa di dover lavorare duro perché un giorno vuole giocare nel suo Napoli, da protagonista:
«Ma mio fratello Roberto è più forte di me»,
dice parlando del 17enne attaccante nel Napoli Primavera. Obiettivo di gol?
«Sarebbe 15, ma l’importante è che faccia bene tutta la squadra».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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