Ci penso io, ghe pensi mi: che poi è la stessa cosa, è l’Insigne napoletano che va in giro a San Siro per prendersi la Scala del calcio e attraversarla per intero, magari sino a Coverciano. Si riparte, destinazione Italia, passando dal Meazza, ch’è l’epicentro d’una domenica speciale, il megafono d’un desiderio mai sopito, soppresso in Brasile in malo modo e ora represso, perché intanto il vento è cambiato e pure il Ct. La notte è fatta per sognare e però anche per segnare, per ricominciare da dove Insigne ha appena finito: Napoli-Torino 2-1, lasciandosi alle spalle ogni malinconico impatto con il passato, rimuovendo l’amarezza della notte del san Paolo con l’Athletic Bilbao e poi quella del san Mamés, scucendosi da dentro quel velo di tristezza che proprio con il Toro l’aveva avvolto, con il palo e con la parata-prodigio di Gillet.
RINASCITA. Il calcio è una giostra infernale ma ora che lo scugnizzo c’è salito (di nuovo) su, riuscendosi ad arrampicare persino per lo stacco di testa salvifico dell’1-1 di due settimane fa, val la pena credere ancora in se stesso e riprovarci ancora: perché san Siro, stavolta, governa il prime time televisivo, concede ampiezza alle proprie gesta, aiuta a spedire (leciti) messaggi al Ct affinché si accorga di quel monello che intanto si è rimesso pure a fare assist pesanti, come la parabola a Callejon per quel 2-1 della svolta. «Noi siamo il Napoli e andremo a san Siro per fare la nostra partita e per provare a vincere».
IERI E OGGI. Ma questa non può essere una giornata «normale» ed Inter-Napoli è (anche) per lui, perché là dentro, in quell’ora e mezza, c’è una traccia del passato e un ponte verso il futuro, c’è l’intreccio con la memoria che si scatenerà incontrando Peppe Santoro, il team manager nerazzurro e suo scopritore; c’è l’incrocio nello sguardo con Mazzarri che riconduce a Livorno (gennaio del 2010), quando soccò il momento del debutto; c’è la proiezione verso un domani da rendere migliore, tentando di dare continuità a se stesso, affinché voli via qualsiasi residuo di pregiudizio e il cielo possa essere sempre più azzurro: «Il Ct fa le sue scelte, io devo soltanto provare a dare il massimo per il Napoli e cercare di convincerlo».
Fonte: Corriere dello Sport
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