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Lorenzo Insigne, il napoletano che vuole prendersi la Scala del calcio

Sarà una serata speciale per Lorenzo che incontrerà Peppe Santoro, colui che l'ha scoperto

Ci penso io, ghe pensi mi: che poi è la stessa cosa, è l’Insigne napoletano che va in giro a San Siro per prendersi la Scala del calcio e attraversarla per intero, magari sino a Coverciano. Si riparte, destinazione Italia, passando dal Meazza, ch’è l’epicentro d’una domenica speciale, il megafono d’un desiderio mai sopito, soppresso in Brasile in malo modo e ora represso, perché intanto il vento è cambiato e pure il Ct. La notte è fatta per sognare e però anche per segnare, per ricominciare da dove Insigne ha appena finito: Napoli-Torino 2-1, lasciandosi alle spalle ogni malinconico impatto con il passato, rimuovendo l’amarezza della notte del san Paolo con l’Athletic Bilbao e poi quella del san Mamés, scucendosi da dentro quel velo di tristezza che proprio con il Toro l’aveva avvolto, con il palo e con la parata-prodigio di Gillet.

RINASCITA. Il calcio è una giostra infernale ma ora che lo scugnizzo c’è salito (di nuovo) su, riuscendosi ad arrampicare persino per lo stacco di testa salvifico dell’1-1 di due settimane fa, val la pena credere ancora in se stesso e riprovarci ancora: perché san Siro, stavolta, governa il prime time televisivo, concede ampiezza alle proprie gesta, aiuta a spedire (leciti) messaggi al Ct affinché si accorga di quel monello che intanto si è rimesso pure a fare assist pesanti, come la parabola a Callejon per quel 2-1 della svolta. «Noi siamo il Napoli e andremo a san Siro per fare la nostra partita e per provare a vincere».
IERI E OGGI. Ma questa non può essere una giornata «normale» ed Inter-Napoli è (anche) per lui, perché là dentro, in quell’ora e mezza, c’è una traccia del passato e un ponte verso il futuro, c’è l’intreccio con la memoria che si scatenerà incontrando Peppe Santoro, il team manager nerazzurro e suo scopritore; c’è l’incrocio nello sguardo con Mazzarri che riconduce a Livorno (gennaio del 2010), quando soccò il momento del debutto; c’è la proiezione verso un domani da rendere migliore, tentando di dare continuità a se stesso, affinché voli via qualsiasi residuo di pregiudizio e il cielo possa essere sempre più azzurro: «Il Ct fa le sue scelte, io devo soltanto provare a dare il massimo per il Napoli e cercare di convincerlo».

Fonte: Corriere dello Sport

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