Il bambino è diventato grande alla svelta. Misurato, attento, anche tagliente. Come quando, alla fine della sua prima intervista azzurra con l’Under 21, non fa proprio nulla per tirarsi indietro: «Debuttare con Prandelli? Io sono pronto. È ovvio che non vedo l’ora, è l’obiettivo di ogni giocatore. E dunque è anche il mio». Lorenzo Insigne sa bene di essere capitato nel momento giusto. Sia nel Napoli che nella Nazionale. In Olanda ha incantato con un colpo di genio che ha lanciato in orbita gli azzurrini di Devis Mangia dopo aver stupito tutti in precampionato con gol e giocate da copyright, esemplari modelli di precisione, biliardo applicato al calcio. E per questo Prandelli lo ha già praticamente promosso.
Ieri «il magnifico» non ha perso tempo e appena sbarcato a Fiumicino si è precipitato a Castelvolturno, per mettersi agli ordini di Mazzarri. A Palermo, nella prima di campionato, toccherà a lui giocare al fianco del Matador Cavani. Un secondo debutto in serie A, dopo i minuti dell’esordio ufficiale a Livorno, poco più di due anni fa.
La squalifica di Pandev (a meno che la giustizia sportiva non cancelli le due giornate di stop) proietta Insigne tra i titolari azzurri a tempo di record, togliendo Mazzarri da imbarazzanti dubbi: il tecnico azzurro, si sa, lo tiene a freno, forse a volte persino lo inibisce, come quando dopo la gara col Bayer Leverkusen gli ha rimproverato l’eccessivo egoismo. Il ragazzino di Frattamaggiore, talentuoso e per nulla irrequieto, fa di tutto per farsi amare: è giovane e mischia il suo indiscutibile talento con atteggiamenti umili e di disponibilità nei confronti di tutti.
Per farlo maturare, Mazzarri farà qualsiasi cosa. Domenica sera giocherà contro l’Olympiacos, difficilmente con Cavani al suo fianco perché il Matador è a riposo, a godersi quei giorni di vacanza meritati dopo il tour de force tra l’Inghilterra olimpica e la Cina. Ma non è detto: perché instancabile come è, Edi potrebbe sorprendere tutti per salutare il suo pubblico. Anche se solo per un tempo. Ma toccherà al bomber di Salto decidere.
Le prossime due settimane sono importantissime per Insigne: potrebbe giocare due gare in serie A e ritrovarsi nel gruppo della Nazionale maggiore che affronta a settembre Bulgaria e Malta nelle prime gare per le qualificazioni ai Mondiali del 2014. Si ispira a quattro giocatori: «Amo il tiro a giro di Del Piero, lo provo spesso in allenamento. Di Giovinco vorrei la rapidità di esecuzione. Mi piacerebbe poi avere il senso del gol di Di Natale e la velocità di Lavezzi», ha detto in un’intervista una manciata di mesi fa.
Il suo procuratore, Antonio Ottaiano, lo aiuta a tenere i piedi per terra. «Siamo felici di essere stati protagonisti con l’Under 21 e delle attenzioni di Prandelli. Ma sarà Mazzarri a decidere se è pronto a debuttare da titolare in campionato contro il Palermo».
Ieri il gruppo azzurro si è lentamente ricompattato, con l’eccezione di Eduardo Vargas, che ha giocato 45’ a Santiago nella notte italiana di mercoledì: nella migliore delle ipotesi sarà a disposizione del tecnico azzurro per la seduta pomeridiana di questo pomeriggio. Mazzarri ha potuto finalmente riprendere la preparazione con il gruppo quasi al completo, dopo che a Ferragosto quasi non ha potuto organizzare nemmeno una partita di calciobalilla: sui campi dell’Holiday Inn, infatti, c’erano appena 13 giocatori della rosa. Tutti gli altri, in totale undici azzurri, erano in giro per il mondo, chiamati dalle loro nazionali. Oggi allenamento solo nel pomeriggio: fa caldo ed è inutile affaticare più di tanto muscoli e testa.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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