Con lui, gli attaccanti vanno a nozze. Giovani e meno giovani. Anche se Mazzarri preferisce lavorare con chi vanta già qualche campionato alle spalle (Pandev); e con calciatori intuitivi, pronti a recepire i suoi suggerimenti, scaltri (Cavani). Con i giovani, in particolare stranieri, invece, ci va più cauto. Teme che possano avvertire l’impatto con il calcio italiano, avvertire il carico di responsabilità e perdersi per strada. Per quello vorrebbe avere il tempo necessario per l’addestramento e trovare le situazioni ideali per gli inserimenti. Ma Mazzarri gradirebbe avere soprattutto protezione dalla società. L’ha trovata raramente, se non mai, per cui è stato costretto a fare retromarcia ed affidarsi all’«usato» garantito. Il tecnico di San Vincenzo sa che lanciando giovani e nel caso non dovessero arrivare risultati, resterebbe sovraesposto alle critiche e ci rimetterebbe in proprio.
Ma qualcosa potrebbe cambiare nel nuovo corso del Napoli. Se De Laurentiis ha puntato forte su Vargas e richiamato a casa il talento Insigne, vuol dire che la società crede ciecamente in questi due giovani e farà di tutto per assicurare a Mazzarri lo «scudo» necessario. Proceda pure con i suoi esperimenti l’allenatore che all’occorrenza uscirà allo scoperto chi dovrà sostenere le sue scelte. Provveda il tecnico a creare le condizioni perché Insigne e Vargas ricevano la fiducia necessaria per esprimersi. Poi saranno gli schemi a valorizzare le qualità di entrambi. Schemi peraltro collaudati e che hanno mandato in orbita attaccanti giovani e meno giovani. Di occasioni gol il Napoli ne crea a volontà in ogni gara ed in quanto a fiuto sotto rete, sia Insigne che Vargas ne dispongono a volontà.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
