Mazzarri mette subito le cose in chiaro. La sua voglia è più forte di prima, come quella del Napoli.
«Vogliamo cominciare bene il 2012, mi aspetto una grande prestazione a Palermo. Giochiamo su un campo difficile, dove abbiamo sempre perso negli ultimi quattro anni e contro una squadra che in casa ha conquistato più punti di tutti. Troveremo un ambiente molto caldo ma a queste situazioni ci siamo abituati, siamo forgiati. Il Napoli è stata l’unica squadra italiana capace di vincere a Vila Real, a Palermo penseremo solo a quello che dobbiamo fare in partita».
Media trasferta da migliorare, vittoria esterna che manca da tre mesi. Problema esterno che per Mazzarri non esiste.
«Innanzitutto è capitato anche di dover giocare a Bergamo e Novara dopo due durissime gare di Champions. Ci esprimiamo sempre allo stesso modo, in casa e fuori la nostra mentalità è la stessa. I ragazzi sono tornati carichi, avevano bisogno di staccare la spina per rigenerarsi mentalmente, credo che la sosta ci abbia fatto bene».
Le pressioni, le tensioni, le grandi aspettative di una piazza come Napoli. Mazzarri ha la grande capacità di gestire tutto, l’ultimo a sottolinearlo è stato Walter Zenga.
«I complimenti fanno sempre piacere. Sicuramente chi allena a Napoli poi può farlo in qualsiasi altra parte del mondo perchè qui si parla di calcio sette giorni su sette e c’è una grande attenzione. Devo sempre tenere i giocatori sotto un ombrello per tutelarli al meglio. A me viene abbastanza facile e per me rappresenta un motivo di orgoglio».
Spazio ai numeri, Napoli secondo attacco del campionato, miglioramento in fase realizzativa rispetto alla scorsa stagione. Da contraltare però i gol incassati in più.
«Infatti, ho detto proprio questo ai ragazzi. Se si vuole raggiungere un obiettivo importante in una delle tre competizioni bisogna innanzitutto essere una squadra solida, stare più attenti e prendere meno gol. Ne abbiamo preso qualcuno di troppo, ad esempio contro la Roma e contro la Juve. Aver segnato più reti, soprattutto con l’apporto dei centrocampisti, è stato un segnale di crescita».
La crescita, il concetto sottolineato da Mazzarri. Crescita che però deve passare necessariamente anche attraverso i risultati
«A me piace un gioco propositivo, mi piace fare spettacolo e attaccare, ma amo soprattutto fare punti. Se si vuole giocare con tanti giocatori offensivi, tutti devono sacrificarsi per proteggere la difesa. La mia esigenza è quella di esprimere il miglior calcio possibile coniugandolo con i risultati. Hamsik a centrocampo? Quando l’ho proposto a me è piaciuto, anche a Novara».
Discorso allargato alla spiegazione della difesa a tre, al modulo.
«Imposto la squadra con la difesa a tre perchè abbiamo dei vantaggi a centrocampo. Per quanto riguarda il modulo cambia poco ad esempio tra il 3-4-3 e il 3-5-2 dove gli esterni devono restare più bloccati».
Chiarimenti ulteriori sul mercato.
«Numericamente siamo troppi, dovremo fare aggiustamenti in uscita. Il numero della rosa deve essere adeguato visto che ci sono ragazzi che giustamente chiedono spazio. In entrata non ci sono urgenze e esigenze particolari ma se dovesse arrivare qualcuno in grado di migliorare la rosa ben venga. Per il resto chiedete alla società. Se le altre prendono qualcuno non m’interessa, un giocatore in più non fa la differenza, il mercato si fa a giugno e noi lo abbiamo fatto. Adesso che ho recuperato giocatori avrò più tranquillità nelle scelte»
Le scelte a Palermo
«Non c’è Lavezzi, gioca Pandev che contro il Genoa ha fatto molto bene e dà ampie garanzie sotto tutti i punti di vista. Dossena è favorito su Zuniga, ha qualche allenamento in più».
Il Chelsea?
«L’ho visto in tv ma senza particolare attenzione. Cominceremo a studiarlo con Frustalupi quando saremo più vicini all’impegno. Da qui a febbraio possono cambiare tante cose e il Chelsea ha annunciato che rinforzerà la rosa».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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