Cannabis della discordia. A Verona, sui tabelloni pubblicitari installati ai lati del campo da calcio Bentegodi, è apparsa una scritta che porta la firma di “Justmary”. Si tratta della prima catena italiana che commercializza la cannabis light: erba legale inviata direttamente a casa. La società ora è diventata sponsor di secondo livello della squadra che milita in serie A: anche qui tutto rigorosamente legale. Il fatto è che l’amministrazione comunale scaligera è schierata da sempre contro i punti vendita di cannabis light. Il sindaco di centrodestra, Federico Sboarina, si era battuto per chiudere i negozi, più o meno come aveva auspicato Matteo Salvini da ministro dell’Interno. “Se li dovessimo ascoltare dovremmo proibire il consumo di molto meno di mezzo bicchiere di vino al giorno, perchè l’alcool ha effetti psicotropi. Il cannabinoide Cbd presente nella cannabis light ha effetti positivi per l’organismo”, aveva detto in quei giorni Giorgio Pasetto, radicale, antiproibizionista, presidente di Area Liberal, già candidato con + Europa alle Europee. E ora rincara: “Cosa dicono l’amministrazione comunale, il sindaco Sboarina e i consiglieri comunali Andrea Bacciga e Alberto Zelger? Mi piacerebbe conoscere il pensiero dei proibizionisti del nostro Comune, pronti a scagliarsi contro i piccoli negozi, ma rigorosamente in silenzio quando si tratta di calcio”. Era stato proprio il leghista Zelger, due anni fa, a farsi promotore di una mozione in consiglio comunale per mettere “un freno alla diffusione dei punti di vendita della cannabis light”.
Adesso, però, Justmary – catena che si occupa appunto di commercializzare cannabis light – è il nuovo sponsor della squadra di calcio di cui il sindaco è tifosissimo: gli ultrà dell’Hellas sono considerati molto vicini a Sboarina, non solo a livello calcistico ma anche elettorale. La linea del centrodestra a trazione Lega, però, sul punto non cambia. Il parlamentare del Caroccio Vito Comencini, ex consigliere comunale, attacca: “La scelta del Verona Hellas è inopportuna. La battaglia contro la commercializzazione della canapa è una delle priorità della Lega e anche in questo caso è necessario essere chiari: bisogna andare oltre i meri interessi economici perché lo sport e il calcio rappresentano un universo di valori e un punto di riferimento in particolare per i giovani”. Matteo Moretti, amministratore di Justmary, ha replicato a stretto giro dicendosi disponibile “a sponsorizzare anche la Lega, qualora ci sia un’opportunità, così da aiutarli a sistemare il loro debito col fisco da 49 milioni“.
L’Hellas Verona, per la verità, non ha siglato un accordo diretto con Jestmary, bensì con la società di servizi sportivi Infront, che raccoglie sponsorizzazioni cosiddette di seconda fascia: appaiono nella pubblicistica dello stadio (come si vede nella foto, durante Verona – Roma), ma non sulle magliette della squadra. Questo tipo di sponsorizzazione è avvenuto anche a Udine con l’Udinese e a Genova con la Sampdoria, senza però creare scandalo. La città sensibile è Verona, dove la presenza della Lega, di una forte destra e del tradizionalismo cattolico hanno reso il tema particolarmente caldo. “È la prima volta che la nostra azienda sposa un progetto sportivo e siamo entusiasti di iniziare con ben tre società di calcio storiche come Udinese, Sampdoria ed Hellas, perché il vero trionfo di Justmary è stato quello di essere accettata come sponsor”, dice Moretti, ad della società. “La cannabis legale – continua – purtroppo vista dai più come una droga, soffre di moltissimi pregiudizi, mentre Justmary e le aziende del settore offrono posti di lavoro, pagano le tasse e creano ricchezza per il paese”.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
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