Erano anche a Bergamo, ovviamente. E il loro biglietto da visita è stato scritto su uno striscione:
«Ossessionati dalla fede».
Erano gli ottocento tifosi del Napoli in servizio permanente effettivo, anche se residenti in altre città, soprattutto del Centro-Nord. Hanno acquistato la Tessera del tifoso appunto per seguire, liberamente, la squadra dovunque, specie al Nord. Eccoli là, i cuori azzurri di Milano, Jesi, Bologna. Si sono presentati anche allo stadio Azzurri d’Italia per incoraggiare il Napoli e applaudire Denis, che al San Paolo ha vissuto due brevi e tormentate stagioni ed è ricordato con grande affetto: alcuni tifosi si sono recati nell’albergo dei nerazzurri per un abbraccio al Tanque. Dal settore occupato dai napoletani, pochi minuti prima che cominciasse il match, è partito un «messaggio» per il capitano (virtuale) dell’Atalanta, Cristiano Doni, a riposo perché squalificato dopo l’inchiesta sulle scommesse . Tshirt bianche, una lettera per ogni maglietta, si è formata la scritta a metà tra ironia e provocazione: «Doni dacci le quote». Gli atalantini non hanno gradito e hanno scaricato insulti sui napoletani, tifosi e calciatori: il solito squallido repertorio di stampo razzista. Presi di mira Cavani, il bomber, e De Laurentiis jr, il vicepresidente del Napoli, entrato in campo. Per fortuna hanno «risparmiato» Carmando, l’ex massaggiatore del Napoli che qui ancora ricordano, a distanza di ventun anni, per la storia della moneta e di Alemao.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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