E ora, la salvi chi può. Chi può fare e non soltanto parlare: loro, i coraggiosi della Nuova Quarto, quelli che davanti ai microfoni tutti sanno definire, “la squadra anticamorra e antiracket”, sono stanchi e non possono più andare avanti così. Soprattutto dopo l’ultimo raid intimidatorio che, i soliti invisibili, hanno compiuto negli spogliatoi dello stadio Giarrusso nella notte tra lunedì e martedì: caos totale e via. Sì, non è stato rubato nulla. Nulla. Se non la voglia di continuare a combattere da soli una guerra di tutti.
ORA BASTA. E allora, l’ennesimo sfregio. Il settimo in neanche un anno, registrato nella casa del club di Eccellenza campana riconosciuto come simbolo della lotta alla camorra, ma evidentemente l’ultimo tollerabile. Soprattutto per chi è costretto a contare su qualcuno – qualcuno d’importante – soltanto quando la cenere degli incendi o il subbuglio di una spedizione punitiva sono sulle prime pagine. «Ci vuole un appoggio deciso al nostro progetto, altrimenti è inutile proseguire. E’ inutile andare avanti. Basta» . Luigi Cuomo, il presidente della Nuova Quarto Calcio, è un guerriero: mica un vigliacco. Eppure, la resa gli sembra inevitabile: «Serve una presa di posizione ferma della città: sì, la città deve farsi sentire e ci deve chiedere di rimanere. Finora ho sentito soltanto apprezzamenti a parole» .
INDIFFERENZA. Uno sfogo? Macché: semplicemente una valutazione realistica di una situazione insostenibile. La sincerità di Cuomo è disarmante: « Ci pesa l’indifferenza della gente: per formazione e per cultura non ci spaventa combattere la camorra, ma l’indifferenza mostrata fin qui da Quarto ci debilita» . Il famoso silenzio assordante. Un silenzio che, però, diventò festa quando, a ottobre, la Nazionale di Prandelli, di scena a Napoli per sfidare l’Armenia, porse il proprio omaggio svolgendo un allenamento con la Nuova Quarto proprio al Giarrusso. Bello, vero? Poi, ognun per sé.
MALE E BENE. Al di là delle indagini, coordinate dai carabinieri di Quarto e dal nucleo radiomobile di Pozzuoli, immediate e immancabili sono state le reazioni. Le tristi luci della ribalta sulla squadra: «Questa è l’ennesima conferma che alla camorra dà fastidio essere colpita nei propri interessi: comprendiamo l’amarezza, ma chiediamo loro di non mollare» , un passo della nota della Fondazione Polis della Regione Campania. «Piena solidarietà a una squadra che ammiriamo molto: non devono mollare, perché questi atti vandalici accadono quando si dà fastidio. Staremo tutti vicino alla Nuova Quarto: non sarà certo il male a prevalere sul bene» , il commento del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Concetti ribaditi anche da Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare antimafia. Concetti straordinari. Sì, ma Cuomo e i suoi guerrieri, finora, hanno ascoltato “soltanto apprezzamenti a parole”. Li salvi chi può.
Fonte: Corriere dello Sport
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