È la vita che passa, la storia che si ripete. Ma non è da Napoli essere banali. E non lo è da Mazzarri. «Abbiamo tre punti in meno alla Juventus, ma anche tre punti in più della Lazio. Io quella parola non la dico, però è ovvio che adesso può succedere qualsiasi cosa». Il sorriso dà la vera risposta. Perchè Walter sa regalare anche momenti come questi. La parabola incredibile di Parma-Napoli, che finisce come lo scorso anno con un colpo gobbo degli azzurri nel finale (dodici mesi fa toccò a Lavezzi), regala ottimismo all’allenatore degli azzurri. «Solo quando l’arbitro ha fischiato la fine ho capito che è stata per noi una sorta di piccola impresa. Perché sapevo che vincere a Parma non era cosa semplice, però mai avrei pensato che fosse così complicato».
Voilà, eccolo il sorrisone e la faccia che si distende. Lo ammette: «Dopo il gol del pari mi ero quasi convinto che avessimo buttato al vento una grande occasione… Invece i miei ragazzi sono stati eccezionali». Mazzarri è felice. Il Parma non perdeva in casa da 15 gare e appena due settimane fa la Juve qui aveva sofferto le pene dell’inferno per uscire indenne: «Giocato bene il primo tempo, con autorità e piglio deciso, poi abbiamo beccato un cazzotto che poteva davvero metterci ko. Invece, la squadra ha reagito. E questo mi fa capire che c’è maturità. Proprio quella maturità che io inseguo da sempre». Nessuna depressione agonistica, dopo la rimonta del Parma. Giura che il merito principale della sua squadra è stato quello di non pensare mai di avere a portata di mano la possibilità di accorciare la classifica, dopo la mezza caduta della Juventus. «Noi non facciamo la corsa sul primo posto, però ovvio che adesso la situazione è più nitida. Non parlo di vittorie e di sconfitte, ma solo della necessità di migliorarci sempre. Non faccio la conta ogni domenica, ma adesso siamo a +15». Il riferimento, al solito, è alla differenza punti della passata stagione. «Un gruppo che è capace di gestire questi momenti difficile ha una base perfetta per poter costruire in buon futuro – spiega ancora gioioso Mazzarri – Penso che ora ci sia un entusiasmo positivo e non un’euforia pericolosa, da interpretare con la paura di conseguenze negative».
Vincere fa bene, senza timori che il successo possa annacquare la tensione agonistica. «Siamo partiti sconclusionati, nei primi dieci minuti abbiamo fatto degli errori assurdi. Poi, dopo il vantaggio, abbiamo avuto il torto di sbagliare tre-quattro occasioni. Dipende anche da come si entra in campo mentalmente. All’errore di Cavani, poi, mi sono convinto che non era giornata. Invece mi sbagliavo». Alla velocità della luce pensa già alla gara col Catania. «Mi mancheranno Britos e Campagnaro, le soluzione ce le ho e sono tante. Certo, c’è qualcuno che non gioca da tempo. Ma in qualche modo farò». Parla del colpo Radosevic e lascia intendere che con lui non avrà tanti spazi: «È un investimento della società». Come Calaiò. «Sono stato d’accordo a prenderlo, ma con Cavani in questo stato…». Infine fa spallucce quando si parla delle polemiche di casa Juventus. «Io degli arbitri non parlo più. Né parlo di quello che succede in casa altrui. L’ho detto dopo Pechino. Nel caso, parlerò alla fine della stagione». Chi ha orecchie per sentire…
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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