In attesa che la giustizia ordinaria faccia il suo corso, la palla passa al procuratore federale, Stefano Palazzi, che già da tempo sta lavorando su una nuova inchiesta sportiva che vedrà protagonisti diversi club della serie A e personaggi di primo piano, come l’allenatore della Juventus, Antonio Conte, e il centrocampista della Lazio, Stefano Mauri. I nuovi interrogatori dovranno esser completati entro la fine del mese di giugno per poi permettere al secondo filone processuale di iniziare a luglio e completare i gradi giudizio entro agosto.
Ma cosa rischiano tesserati e club? Per Conte, ad esempio, in caso di omessa denuncia la squalifica è minimo di 6 mesi che può scendere a 3-4 se patteggia. Se poi gli episodi dovessero essere più di uno, Conte rischia uno stop di 18 mesi. In caso di illecito, la situazione diventa più pesante: la pena va dai 3 ai 5 anni. Per i club coinvolti, invece, si passa dalle penalizzazioni alla retrocessione all’ultimo posto in classifica ma in quest’ultimo caso deve essere certificata la responsabilità diretta (ossia che un dirigente si sia reso colpevole dell’illecito). Andando a rileggere le mosse di Palazzi nell’ultimo procedimento della scorsa estate, le richieste di pena (che per il primo processo, quello che inizierà giovedì, potrebbero essere applicate alla prossima stagione, ndc) dovrebbero prevedere 2 punti per ogni responsabilità oggettiva (per la quale la società paga avendo tra le sue fila un calciatore che si è macchiato dell’illecito), che si trasformano in 3 se il risultato è stato conseguito, più un punto addizionale in caso di responsabilità presunta (che riguarda quegli illeciti che sono stati consumati da terzi a favore di un club ma senza che i dirigenti ne fossero a conoscenza). Senza dimenticare che la pena dovrà essere afflittiva: se non inciderà sulle classifiche dei tornei appena conclusi, dovrà esser scontata la prossima stagione.
Capitolo Mauri: qualora il calciatore fosse condannato dalla giustizia sportiva, la Lazio non solo rischierebbe una penalizzazione ma la certezza di non partecipare alla prossima Europa League. Le norme Uefa in materia sono chiare e severe: basta un coinvolgimento, diretto o anche indiretto, per essere esclusi. Ma la Lazio «respinge qualunque tentativo di coinvolgimento in attività che possano interessare l’indagine» sul Calcioscommesse. La società biancoceleste spera, inoltre, che Stefano Mauri «dimostri la sua estraneità ai fatti che gli sono contestati». Tralasciando l’ipotesi più terribile per il club lo scenario che disegna Mario Stagliano – ex vice capo della procura indagini della Figc – rimane preoccupante: «Certamente la Lazio non parteciperà alla prossima Europa League. Oltre a questo, le verrà comminata una penalità tra i 6 e i 12 punti perché il club è chiamato in causa anche per Sculli. La responsabilità oggettiva aumenta, senza contare che la Lazio ha già la recidiva. Mentre l’ex capitano Mauri rischia un fermo di 5 anni.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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