Liquidata la pratica Livorno con quattro reti e sforzo contenuto, il Napoli può giovare adesso di una settimana di pausa, dopo un periodo di grande dispendio energetico fra campionato e Champions. Dopo sette turni la classifica dice Roma (prossima avversaria), ma la stagione è lunga e i capitolini non hanno avuto il peso delle coppe europee.
RIPRESO IL CAMMINO – Dopo la disfatta di Londra andava mostrato un segnale di reazione e occorreva riprendere subito il trend positivo, interrotto dalla prima sconfitta stagionale inflitta da parte dell’Arsenal. Benitez ha parlato di carattere ed era il punto di partenza da cui ricominciare: e su questo, ci siamo. Perché è tornata la vittoria ed è avvenuta con quattro reti di scarto, senza per giunta dare l’impressione di dover strafare. La partita, strano a dirsi, è stata persino poco spettacolare, a ritmi bassi, con rare folate innescate da un Mertens in ottima forma e rifinite da un Pandev che ha smentito gli scettici. Per il macedone un gol, un quasi-gol, un assist e molti palloni giocati per bene, a dimostrazione che Goran può essere un punto di riferimento, finché il fisico lo assiste. Prezioso anche il gol di Hamsik, in rete in campionato dopo un’astinenza di quattro partite, e dopo una serie di prestazioni un po’ al di sotto delle sue qualità, compresa quella di oggi.
L’ANALISI TATTICA – Il vantaggio-lampo ha permesso alla squadra di Benitez di giocare senza stress, di agire anzi persino in ripartenza contro i meno blasonati ospiti. La difesa ha funzionato benino, pur senza Albiol: solo una sbavatura per Britos, quando si è perso Emeghara che ha colpito un palo, per il resto un Fernandez sicuro e un Armero puntuale in copertura hanno garantito discreta tranquillità. A parte Inler, in grande spolvero, tatticamente l’uomo-chiave è stato Mertens: l’ex del PSV ha saputo spezzare i ritmi blandi su cui viaggiava l’incontro ed è stato fra i pochi a tentare di saltare l’uomo e a fornire assist. A sinistra, per un tempo, ha avuto un cliente scomodo in Schiattarella, capace di correre quanto lui: Benitez avrebbe dovuto invertire il belga con Callejón, per produrre un vantaggio in velocità, all’inversione invece il mister ci ha pensato solo nella ripresa, quando Mertens già era un po’ stanco. Ma è bastato un Napoli al trotto per incassare i tre punti facendo valere il superiore tasso tecnico.
VERSO LA ROMA – Dopo la pausa arriverà il big-match contro la Roma: Benitez dovrebbe ritrovare Higuaín, Albiol e Zúñiga, tre pedine importantissime. Mancherà, probabilmente, ancora Maggio, ma fin qui Mesto ha fatto meglio di lui. I terzini rappresentano ancora un piccolo interrogativo per l’ambizioso club azzurro: da agosto ad oggi, i fatti dicono che per rendimento e qualità i migliori sono stati i due colombiani, ma Benitez non ha ancora mai provato la soluzione con entrambi in campo (Armero a sinistra, Zúñiga dirottato a destra). L’unica altra lacuna, quella a centrocampo, sembra parzialmente risolta dalla progressiva crescita di Inler, al quale mancano ancora un po’ di corsa e reattività in più. Da ritrovare ci sarebbe il gioco spumeggiante d’inizio stagione, mentre come reparto quello più incerto è la difesa: il tecnico spagnolo le sta provando tutte e fin qui ha pagato dazio Cannavaro. Anche Britos macchia spesso le sue partite con qualche errore, ma resta l’unico mancino di cui dispone Benitez.
STAGIONE LUNGA – Se il Napoli è partito benissimo, impressionando per atteggiamento offensivo e doti tecnico-tattiche, per poi calare dal Dortmund in poi, ci sono delle ragioni: la preparazione atletica non può essere impostata sui tempi brevi ma deve costruirsi sulla lungimiranza. Lo impone il doppio impegno campionato-Champions, che risucchia energie e che necessita un rendimento a lungo termine. Prima di gennaio il Napoli avrà investito le forze maggiori sull’Europa e non è un caso che dopo la sorprendente vittoria contro il Borussia sia cominciato un calo atletico (pagato contro il brillante Arsenal). Benitez ripete spesso che i suoi sono al 70-75% ed è molto probabile che la preparazione sia stata programmata per un massimo rendimento a partire da febbraio. Questa suddivisione delle energie dà ancor più valore alla posizione attuale in classifica, mentre non deve ingannare quella della Roma, che ha scelto una partenza esplosiva e che difficilmente potrà evitare un passaggio a vuoto in fase invernale avanzata. Anche la Juventus sta vivendo alti e bassi, proprio perché anche i bianconeri giocano in Europa. I veri responsi si avranno dunque più in là, ma per ora i fatti sono che i capitolini, prossimi avversari dei partenopei, sono in gran forma, e servirà il miglior Napoli per non uscire sconfitti dall’Olimpico.
A cura di Lorenzo Licciardi
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