Sul chiedere qualcosa di diverso al centrocampista: “Ho chiesto qualcosa di diverso anche agli altri. Romagnoli lo può fare, Caldara e Musacchio anche. Stiamo provando anche a far tagliare Suso con le mezz’ali in area con il tempo giusto. Non passa solo dai piedi del vertice basso ma anche dei due centrali”
Su Castillejo: “Ha un gamba molto veloce. Si vede che viene da un calcio diverso dal nostro. Riesce a dare un’alternativa diversa, riesce a ribaltare l’azione. Riesce a fare buona tecnica, quando prende velocità fa cose interessanti. Sono contento di tutti quelli che sono arrivati. La valutazione è stata fatta con tranquillità”
Su Gordon Singer: “Mi ha detto di non ascoltare quello che è uscito sui giornali, di lavorare. Per un mese mi avete fatto il funerale, mi ha detto di non ascoltare perchè la società aveva fiducia. Obiettivi? No, è anche vero che l’ho incontrato il sei di agosto dopo una giornata intensa. L’obiettivo era quello di prendere qualche giocatore e di migliorare la classifica dell’anno scorso”
Sulle esclusioni di Zapata e Montolivo: “Zapata è infortunato, è tornato dal mondiale non in perfette condizioni. Può allenarsi ma abbiamo deciso di non rischiarlo perchè se ha una ricaduta deve stare fermo tre o quattro mesi. Montolivo è infortunato, non l’ho portato in America per scelta mia, sa che la priorità in questo momento sono altri giocatori. Ora non è a disposizione ma si sta curando quando sarà in grado di allenarsi farà parte del Milan”
Sul mercato delle altre: “L’Inter si è rafforzata. Sarà un campionato difficile. La Juventus ha qualcosa in più, ha preso il più forte al mondo. Ha una base molto importante, la squadra da battere sarà la Juve. Si è rafforzato il campionato italiano. Sta a noi far divertire la gente e far parlare del calcio italiano”.
Sull’impatto di Higuain su Cutrone: “Spero che Patrick sia intelligente, vale la stessa cosa di Donnarumma. Deve imparare i movimenti che fatica a fare, penso che possa essere un aiuto importante ma deve lavorare. Non deve perdere veleno e pensare a quanto gioca. Abbiamo due attaccanti, il terzo è Borini. Andrè Silva è voluto andare via, Bacca è andato via l’ultimo giorno. Crediamo molto in Patrick e per questo siamo rimasti così”
Sui portieri: “Ci saranno due portieri che si divideranno le tre competizioni. Reina è stato fermo, ha avuto un problema alla schiena. Può arrivare la consacrazione di Donnarumma, può divetare il più forte al mondo. Se copia il modo di impostare il ruolo di Reina, come si muove, si allena e gliel’ho detto, e se riesce a migliorare, e non è un caso che è cambiato negli ultimi cinquanta giorni, può diventare il più forte al mondo. Ora sta a lui, deve solo fare copia incolla”
Sulla mentalità passata alla squadra e sull’evoluzione rispetto all’anno passato: “Sono rimasto a tratti soddisfatto dalle amichevoli ma mi sono anche arrabbiato molto. Abbiamo fatto buone cose ma non abbiamo migliorato come volevamo alcune situazioni. Non dobbiamo accontentarci. Quando si fanno buone partite spesso ci accontentiamo. Questo non basta. Oggi cerco queste piccole sottigliezze, questo dobbiamo migliorare. Si tocca con mano in settimana quando alcuni giocatori pensano l’allenamento sia finito e poi qualcosa succede, penso che questo è l’aspetto su cui dobbiamo lavorare”
Su Bakayoko: “Gli piace giocare nel centrocampo a due, lo sapevamo. Quando vai a cambiare qualcosa devi parlare con i calciatori. Mi ha sorpreso perchè pensavo fosse più lento, sui test invece devo dire che mi ha sorpreso per la dinamicità. Non conoscendolo si può dire che sia solo fisico, se riusciamo a migliorare la posizione del corpo ci possiamo lavorare. Anche tecnimante può dire la sua”
Su Caldara: “Non si sa se domani giochi o no. Lui, con il fatto che viene un calcio diverso dal nostro, ha metodi di lavoro diversi dal nostro ma ha grande mentalità e voglia, chiede di fare sempre qualcosa in più. Si sforza, penso che con questa mentalità e voglia non ci sarà nessun problema. Lo sapevo che era abituato in un certo modo e c’era da lavorare, non possiamo resettare quello che ha avuto in testa in questi anni. Ci vuole tempo. Quando si parla con lui è una spanna sopra gli altri”.
Su come si lavora con Leonardo e Maldini e sul DNA rossonero: “C’è un grande rapporto. Con Leo ci sentiamo due o tre volte al giorno, Paolo frequenta più Milanello. C’è grande schiettezza e rispetto. La cosa più importante è che tocco con mano che quando vengono portano ossigeno e adrenalina. La squadra si gasa quando vede i nuovi dirigenti. Questo mi fa stare bene. Quando Paolo parla con i calciatori, vedo i ragazzi motivati. Se poi il Milan può tornare quello di una volta, serve ripartire con programmazione e regole. Ognuno fa il suo e riuscire a non cercare alibi ma far migliorare il progetto Milan”.
Sul Milan che vuole vedere domani: “Un Milan con grande personalità, che possa continuare a fare quello che facciamo con personalità e coraggio. Non voglio vedere una squadra che si abbassa alla prima difficoltà”
Sulla cosa più importante insegnata da Ancelotti: “Voi pensate che io e lui non ci assomigliamo caratterialmente. E’ cambiato quando è diventato allenatore. Quando giocava in campo si trasformava, era uno grintoso che non mollava mai. Ha cominciato a fare questo lavoro e si è addolcito. Quello che mi ha sorpreso sempre è la semplicità. Si comportava come Rocco. Da quando ho smesso, non ho mai sentito un calciatore parlare male di Carlo, anche chi non giocava. Riusciva a parlarti con il cuore in mano, non raccontava bugie. E’ stata la sua fortuna la semplicità. E’ difficile copiarlo nella gestione del gruppo, è stato un maestro”
Sul valore di Higuain: “Andrè Silva ha già fatto tre gol. Noi non volevamo venderlo, ha voluto andare via a tutti i costi. Quando un giocatore chiede di andare via è giusto che vada via. Ma è un giocatore che per la sua età era importante. L’anno scorso abbiamo sbagliato tanti gol con gli attaccanti. Sono stagioni, speriamo che non succeda a Higuain. Dal venti maggio era uno dei nomi che circolava, con la vecchia e la nuova proprietà. Era un nome che era una priorità”
Su cosa preoccupa e su cosa tranquillizza dopo la preparazione: “Ciò che mi fa stare tranquillo e il saper come abbiamo lavorato. Nella testa dei calciatori abbiamo la consapevolezza di poter spingere ma dopo non dobbiamo dimostrare, come è successo in amichevole, problemi, come di prendere gol evitabili. Dobbiamo migliorare su questi aspetti. Nelle amichevoli abbiamo creato tanto ma fatto fatica a segnare”
Sulle sconfitte: “Non è facile. Serve avere un’identità. Negli ultimi anni non so quanti allenatori sono cambiati, sei o sette. Quando cambi poco ogni anno e riesci a dare continuità al lavoro è più facile. Quando i cambiamenti sono di più, è tutto più complicato. Uno dei problemi è anche questo”
Sulle parole di Sacchi, sul Milan da scudetto: “Mi ha dato una mazzata dietro al collo. Siamo ancora lontani ma in prospettiva, se guardiamo l’età, forse ci possiamo arrivare. Oggi l’obiettivo è migliorare la posizione dell’anno scorso e lavorare duramente per conquistare il quarto posto”
Sulle difficoltà del subentrare in corsa oppure del partire dall’inizio: “Non lo so. Aver lavorato oltre 50 giorni con la squadra ci ha permesso di fare quello che volevano, di lavorare su concetti che l’anno scorso abbiamo fatto più fatica all’inizio. Giochiamo con due squadre forti. L’handicap è questo. Dobbiamo guardare avanti. So che sarà una stagione impegnativa ma potrà essere positiva”
Su come vincere a Napoli e i consigli di Higuain: “Penso che solo con Higuain non vinciamo niente. Abbiamo bisogno della squadra. Lui è un calcatore di altissima qualità, uno dei dieci più forti al mondo. Dobbiamo essere squadra e mettere in situazione Gonzalo per dargli palle gol e la squadra deve riuscire a non subirne e fare un buon lavoro in tutti i reparti”
Su quanto è cambiato dopo il raduno: “Sono l’uomo più felice al mondo, alleno una grande squadra in una grande società. Sono nato con la pressione, sono nato settimino. La vivo bene, c’è gente che sta peggio di me, mi invidiano in tanti. Mi hanno fatto una squadra importante. Come ha detto Spalletti, ho voluto la bici ora pedalo. Possiamo essere più forti dell’anno scorso ma ci vuole del tempo perchè quando arrivano dei calciatori nuovi ci vuole tempo. Noi ne abbiamo poco ma questa è una squadra che se riusciamo a fare le cose in fretta è forte”
Sul vantaggio di conoscere Ancelotti: “Qualcosa sta provando a cambiare. Il Napoli ha una sua identità, tanti giocatori giocano insieme da anni. Sta provando a cambiare ma il Napoli di oggi assomiglia ancora a quello di Sarri, non ci ha messo mano al cento per cento. Qualcosa sta provando a cambiare, comprano e vendono pochi giocatori. I novanta punti dell’anno scorso non sono un caso”.
Sullo sfidare Ancelotti: “Spero che il Milan vincerà. Sarà una partita molto difficile. Ieri mattina ci siamo sentiti, come facciamo spesso da quando ho smesso. Mi ha chiesto se voglio le mozzarelle (ride n.d.r.). Sapete tutti quello che abbiamo condiviso. E’ stato più di un allenatore. Qualche chiamata nei momenti difficoltà gliel’ho fatta. E’ stato un grandissimo rapporto, oltre quello calciatore/allenatore. Il rapporto è rimasto, lui è il maestro ma domani a Napoli ce la giocheremo”
Alle ore 14:30, il tecnico rossonero Gennaro Gattuso illustrerà i temi principali della sfida tra il Napoli ed il Milan, in programma domani sera, ore 20:30, allo stadio ‘San Paolo‘, nella consueta conferenza stampa della vigilia. Restate con noi di IamNaples.it per non perdervi neanche una dichiarazione ‘live’ dell’allenatore milanista!
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