È più facile preparare la gara contro Ancelotti o contro Sarri?
Per noi conta Juventus-Napoli, non la classifica. Mentre per il Napoli conta di più la classifica, quindi a livello mentale bisogna essere sereni e fare una partita fisica, da Juventus. È una sfida bella da affrontare.
È ipotizzabile un attacco con Bernardeschi, Dybala, Mandzukic e Ronaldo?
È possibile. La squadra sta trovando maggior equilibrio. Contro il Napoli saranno determinanti i cambi, purtroppo mancheranno calciatori che avrebbero portato a una lettura diversa della gara.
Ha fatto le sue scelte?
Domani giocano sicuro Bonucci, Chiellini e Alex Sandro. Poi Pjanic, Matuidi e Ronaldo.
Finora la partita col Napoli non si preparava col pilota automatico? Cambia qualcosa con Ancelotti visto anche il poco tempo a disposizione?
Abbiamo poco tempo noi e poco tempo loro. Domani sarà una bella partita, che sul piano della classifica conta più per loro che per noi. Siamo solo all’inizio e bisognerà giocare bene contro una squadra che non ha cambiato giocatori ma ha preso l’allenatore più vincente di tutti e si sta già vedendo come la squadra ha preso le sembianze caratteriali dell’allenatore. Quindi sarà una bella partita, bisognerà farsi trovare pronti, ci vorrà grande entusiasmo da parte ditutti e i i tifosi dovranno essere presenti anche per riscattare la sconfitta dell’anno scorso.
Dybala in panchina può essere una scelta dolorosa?
Fortunatamente le scelte dolorose devo farle sempre perché devo lasciare giocatori importanti in panchina. È toccato a Dybala, a Mandzukic, Pjanic ogni tanto esce, Bernardeschi che in questo momento è più in condizione di tutti è stato fuori due partite. VEdrò l’allenamento e vedrò, perché poi martedì abbiamo un’altra partita importante che ci permetterebbe di allungare il cammino in Champions.
La Juve domani gioca con la vera anti Juve?
Il Napoli al momento è tre punti dietro di noi e ha già fatto tre punti importanti. Dobbiamo fare vittorie per arrivare in fondo. L’Inter si sta riprendendo e se vince domani recupera punti su una delle due e inquesto momento Milan e Roma sono un po’ indietro. Vincere non è mai facile perché ne vince solo una mica dieci. Per noi quest’anno è un’altra sfida in patria e poi la sfida in Champions in cui servirà anche un po’ di fortuna. Basta vedere contro il Valencia, nessuno si immaginava il rosso a Ronaldo e lì potevi anche perderla. E perdendo sarebbe cambiato tutto. Bisogna fare un passo alla volta e viaggiare alla velocità di crociera.
Tu e Ancelotti siete etichettati come gestori e spesso c’è un’accezione quasi negativa di questo termin, cosa ne pensi?
Gestore non lo so. Si sentono tante cose. Ognuno fa l’allenatore come meglio crede, poi bisogna cercare di vincere. Credo che Ancelotti abbia vinto, io meno, i ragazzi mi hanno regalato qualche trofeo. Siamo simili nel modo di affrontare le cose, veniamo dalla stessa scuola e in tal senso faccio l’in bocca al lupo a Berlusconi e Galliani che domani torneranno nel calcio. Non potevano starne lontani e magari tra due anni ce li troviamo contro. Si dicono tante cose, ma resta scritto quello che vince. Poi è opinabile, uno può piacere o non piacere, ma c’è una roba sola: arrivare in fondo e scrivere. Il resto non conta niente, a meno che ora non cambino i regolamenti. Stamattina guardavo il palmarés di Ancelotti e a un certo punto ho smesso perché ha vinto troppo. Che si fermasse un attimino!
Qual è il rapporto umano che la lega ad Ancelotti?
Non è che ci frequentiamo, però è una persona che trasmette serenità. Il modo in cui si approccia, parla, rende le cose molto semplici e lo dimostrano gli anni di carriera che ha fatto.
Come tipologia di allenatore le piace, quindi? Essendo vincente…
Chi vince qualcosa ha. Uno magari cura più una roba, uno un’altra. Il calcio è fatto di tante sfaccettature, ma quello che è importante è entrare nella testa dei giocatori. Bisogna metterli nel loro posto, farli giocare insieme. Poi contano gli schemi e quelle robe lì. Ripeto, però, per vincere ci vogliono i grandi giocatori, altrimenti non vinci. E già è difficile vincere con i grandi giocatori perché ci sono tante squadre. Io faccio l’esempio: quando iniziano a correre i 100 metri a da 13 a 10 fanno veloce, ma poi quando si lotta per essere il primo è più lontano.
Domani alle 18 scenderanno in campo Juve e Napoli per il più atteso dei big match. Oggi intanto è il turno di Massimiliano Allegri, che ,come ogni vigilia, dalla pancia dell’Allianz Stadium presenterà la sfida. Diretta dalle 12.00 e IamNaples.it vi riporta in diretta le sue parole.
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