«La Procura indagò sull’evasione fiscale di Maradona ma il gip del tribunale di Napoli, su indicazione del pm Frunzio, archiviò il procedimento perché non furono rilevati estremi di reato. Lo stesso pm dichiarò “lecita” la condotta del calciatore e non sussistenti elementi probatori di una infedele dichiarazione al Fisco». Così Angelo Pisani, avvocato di Maradona, a cui Equitalia ha notificato venerdì scorso a Milano una sanzione pari a 39 milioni di euro, compresi gli interessi mora: un nuovo risvolto della clamorosa vicenda che riguarda l’ex capitano del Napoli.
Il legale si batte affinché il suo assistito, che non presentò ricorso contro l’accertamento nel ’91 al contrario degli ex compagni di squadra Alemao e Careca perché era ricoverato in una clinica di Buenos Aires per curare la tossicodipendenza, possa essere “liberato” da questo peso. «E senza alcun accordo perché Maradona ritiene di non dovere versare neanche un euro: non è debitore, non ha commesso alcun reato». Pisani ha inviato alcuni documenti al Quirinale, «auspicando una opportuna soluzione istituzionale per una inesistente evasione di soli 6 milioni di euro, e non di 39, cucita addosso a un innocente».
Maradona avrà una riunione con i suoi consulenti nella prossima settimana a Dubai, dove mercoledì ha organizzato la festa per i suoi 53 anni. Diego si dichiara «profondamente amareggiato» e conferma che mai accetterebbe una transazione: ha già respinto l’intervento di alcune aziende che si erano offerte di lavorare con l’Erario per un accordo in cambio di sponsorizzazioni. «Non ho fatto niente e sono addolorato per essere trattato così in un paese dove ho trascorso l’80 per cento della mia carriera».
Fonte: Il Mattino
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