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L’Italia va avanti, ma quanta fatica!

L’Armenia sfiora il vantaggio poi le due reti dei giallorossi. Brillante Maggio sulla fascia

La svolta netta auspicata da Prandelli non s’è vista, ma almeno gli azzurri non sono finiti dritti contro il muro armeno che a un certo punto sembrava essersi materializzato sulla strada per il Mondiale del 2014. Dopo avere rischiato la figuraccia, oltre che la sconfitta, l’Italia vice campione d’Europa ha infatti colto nella notte di Yerevan il risultato che la conferma al vertice della classifica del girone eliminatorio: un 3-1 raggiunto grazie a un rigore di Pirlo e a due colpi di testa di De Rossi e Osvaldo. Un successo meritato, certo, ma sofferto oltre ogni ragionevole previsione.
Nel bicchiere mezzo pieno oltre alla vittoria, venata di qualche rimpianto per un paio di rigori negati dall’arbitro croato Strahonja, ci sono le prestazioni dei veterani De Rossi, reduce da una settimana difficile e determinante al di là del gol, Pirlo e Buffon. In quello mezzo vuoto il mancato cambio di passo e le defaillance di azzurri che si giocavano tanto anche sul piano personale: Giovinco e Criscito in particolare. Il ct stavolta dovrà aspettare poco per vedere se qualche miglioramento si può registrare: già martedì al Meazza è di scena la Danimarca.
Schierata da Prandelli nel 4-4-2 annunciato, con Giovinco al posto dell’influenzato Balotelli, la squadra azzurra partiva forte approfittando forse anche dell’emozione dei padroni di casa. Che subivano tanto e rischiavano nei primi dieci minuti il tracollo: ne venivano fuori un tiro di Osvaldo parato a terra, una grande punizione di Pirlo deviata in angolo e poi il gol del vantaggio. Discesa e cross di Criscito dalla sinistra, colpo di tacco di Montolivo ribattuto dal portiere, il centrocampista del Milan da terra rimetteva al centro ma la palla incocciava sul braccio di Mkopyan: rigore, che Pirlo trasformava.
Sembrava tutto facile per gli azzurri ed invece paradossalmente la gara si complicava. Passavano gli armeni in un tripudio nazionalistico che accendeva persino i fuochi artificiali nel cielo sovrastante lo stadio: era il 27′ quando Maggio finiva a terra in uno scontro di gioco, Mkhitharyan ne approfittava per involarsi sulla sinistra invano contrastato da De Rossi e infilava Buffon con un rasoterra di sinistro. Gli azzurri accusavano il colpo.
Nella ripresa partiva ancora forte l’Armenia, ma la prima vera occasione capitava a Giovinco al 6′: calciava incredibilmente alto. Ancora proteste azzurre per un fallo di mano in area su punizione di Pirlo al 10′, quindi al 12′ su splendida azione di contropiede di Mkhitharyan, Manoyan andava al tiro al volo costringendo alla gran parata Buffon. Finalmente Prandelli sostituiva l’inconsistente Giovinco con El Shaarawy. Al 19′ su azione repentina conclusa con un cross dalla destra di Pirlo, De Rossi metteva in rete di testa con gesto atletico prepotente la rete del 2-1. Due minuti dopo l’Italia sfiorava il colpo del ko con un contropiede concluso da un tiro di El Shaarawy. Il giovane milanista andava molto vicino alla marcatura.
Toccava a Osvaldo, al 37′, realizzare di testa il gol della sicurezza su punizione dalla sinistra di De Rossi. Una rete tutta di marca romanista con la quale l’attaccante arrotonda in un solo colpo il suo voto personale in pagella e quello generale per l’Italia vista sul campo di Yerevan.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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