Altro sale sulle piaghe, che dolore. Un altro pareggiotto. Un solo golletto, appena uno, perché più di uno a partita quando gioca partite contro avversari di questo tipo la squadra di Rafa fa una fatica immensa a segnarne. E un’altra rimonta subita: la quinta della stagione che sono costate ben 10 punti (Sassuolo, Udinese, Bologna e Genoa). «Abbiamo fatto malissimo, in difesa e in attacco. La gara con lo Swansea non c’entra nulla. Non c’eravamo in campo e basta». Benitez parla a fatica mentre la ferita sanguina ancora. Ha urlato in campo, come un forsennato. Se l’è presa con chiunque, compreso il quarto uomo. Poi si è scatenato negli spogliatoi. Parole secche e pesanti, una ramanzina tra le più dure che Rafa ha fatto dopo il 90′, quando di solito dispensa solo parole di incoraggiamento. «Potevamo chiudere la gara dopo aver fatto il primo gol, ma abbiamo anche avuto tutto il secondo tempo per farne un altro. E non ci siamo riusciti. Sono deluso, molto deluso». Chissà di quale materia sono fatti i ricordi, e se c’è qualcuno nel mondo in grado di resuscitarli. «La Roma è ancora lì, dobbiamo vincere lo scontro diretto, ma forse fa male pensare a questa rincorsa. Non sono contento, non sono soddisfatto di quello che abbiamo fatto. Sinceramente ora non riesco a guardare ancora alla prossima partita». Chissà dov’è finito tutto ciò che sembrava prezioso, chissà dov’è il Napoli delle notti d’Europa, le sue vittorie, il suo sacro fuoco. «Non lo so. So solo che abbiamo fatto tutto male. L’assenza di Higuain non c’entra niente, in avanti abbiamo uomini e qualità per poter battere il Livorno». Povero Napoli. Sbiadito. Di più, e peggio: cancellato, scartavetrato via. E domenica c’è la Roma, quasi la partita della vita per coronare il sogno del secondo posto. «Dobbiamo lavorare tanto in questi giorni». Il tecnico che prende il microfono e passa i minuti a parlare da solo è uno sbiadito ricordo. Ieri appare al limite del taciturno, è cupo in volto come mai prima d’ora. «Stanchi per gli ultimi impegni? No», risponde gelido. Più triste che arrabbiato, più sconfortato che altro. «È il quarto autogol che prendiamo ma io non me la prendo con Reina: dico solo che quello che abbiamo fatto con il Livorno non è accettabile. È tutto inaccettabile perché possiamo e dobbiamo fare di più». È tempo di testa sotto la cenere, di chiudersi in una botola. Lo ha già detto ai suoi ragazzi, glielo ripeterà nelle prossime ore. «Avevamo tempo per fare gol, per rimontare. Sono deluso con tutti. Non ci sono colpevoli, sono tutti colpevoli». La ruga sul viso si inerpica su vette mai raggiunte prima da Benitez. «Non ha funzionato molto con il Livorno: la squadra palleggia, arriva fino all’area di rigore e poi non riesce a finalizzare». Le sue scelte non le mette in discussione, né quella di Pandev dal primo minuto (era in ballottaggio con Callejon come prima punta) e neppure quella di Britos (preferito a Henrique). «Ripeto, ce l’ho con tutti. Sono deluso per la prova del Napoli». Nega di aver cercato Paletta a gennaio e spiega il perché: «In rosa abbiamo difensori qualitativamente già forti». Forse è l’unica battuta di una serata senza sorrisi. Né per Rafa né per tutti gli azzurri.
Fonte: Il Mattino
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