Marcello Lippi, attuale ct della Cina, ha parlato del campionato italiano nel corso della trasmissione Radio Anch’Io lo Sport su Radio Uno: “Juventus che non riesce a correre su due fronti? Non sono in grado di dire il perché. Quest’anno non hanno bisogno di recuperare tanti punti come hanno fatto l’anno scorso. Hanno cambiato tanto e questo non è sempre un bene, perché alcune volte serve un po’ di tempo per trovare l’amalgama. Mi pare che gli allenatori delle tre squadre in corsa, ovvero Sarri, Allegri e Spalletti, hanno ancora bisogno di tempo per trovare la giusta quadra tattica. Sarri è quello che ha più motivi per recriminare perché in pochi mesi ha perso il miglior centravanti del mondo e il suo sostituto. Per quanto riguarda la Juve non ha senso parlare di ossessione Champions, per campioni come loro il dramma sarebbe avere il mercoledì libero. Noi abbiamo fatto tre finali consecutive, giocandoci però il campionato fino all’ultima giornata pagando qualcosa poi nei risultati finali. Io in Italia? Ho fatto abbastanza cose nel nostro Paese poi ho deciso di provare qualcosa di diverso che mi è piaciuto molto e sono tornato con entusiasmo. Futuro alla Juve come dirigente? C’è un bel rapporto, anche in Cina, c’era sempre qualche tifoso bianconero che mi salutava. I problemi attuali sono dovuti ai cambiamenti, con Max Allegri che deve gestire la situazione continuando a vincere. Il centrocampo della Juve di due anni fa era composto da Vidal, Pirlo e Pogba, adesso non ci sono più ed è normale faticare un po’. Pjanic e Higuain? L’inserimento di certi campioni non è un’equazione naturale. Bisogna conoscersi e ambientarsi. Lapadula? Essere il nuovo titolare al posto di Bacca, che comunque è un giocatore importante, penso che possa farcela. Si possono alternare. La Juve ha fatto altre scelte e sono state comunque scelte importanti. Il Milan mi piace perché c’è voglia di italianizzare la rosa e quindi di dare grande senso di appartenenza ai giovani. La mano felice e intelligente di Montella sta facendo il resto. L’Atalanta come il Leicester? Sto vivendo questa annata della Dea con grande entusiasmo e soddisfazione perché sono legato al club, al presidente e a Gasperini, di cui sono un grande amico. So come lavorano e conosco la bellezza di lavorare a Zingonia dai Pulcini in su. Immagino che Percassi si ricorderà che per 4 mesi siamo stati terzi nel ’92-’93 e la chiamavano la classifica ‘della Lega’ perché c’erano anche Milan e Inter in testa. Un Leicester in Italia? E’ difficile ma può succedere. Sta succedendo in Germania col Lipsia ad esempio. Una finale al Mondiale tra Italia e Cina? Non sarebbe male”.
Fonte: Tmw
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