Qualcosa si è rotto. Non ce ne voglia Mazzarri ma il Napoli non è più lo stesso. La squadra azzurra ha avuto un’involuzione incredibile e anche se ieri si fosse vinto, il giudizio non sarebbe cambiato. Certo, con tre punti in più in classifica, la situazione sarebbe stata analizzata con serenità, si sarebbe potuto capire nella propria metà campo e utilizzare una inutile melina che non è da un team che vuole vincere il campionato. Naturalmente il Toro ne ha approfittato per spingere e cercare il colpo della domenica. Ventura si era ormai rassegnato ma non aveva fatto i conti con il regalo, con tanto di fiocco, fatto da Aronica. La gara sembrava volgere al termine senza troppi sussulti ed invece Sansone, un piccoletto a dispetto del cognome, non ha sbagliato quando si è trovato un pallone da mettere solo alle spalle di De Sanctis. «Non ci aspettavamo un Napoli così in difficoltà – ha detto l’eroe granata – e il mio gol è stato il giusto premio per averci sempre senza amarezze il perché delle tante difficoltà avute nel tenere testa al Torino. Che sinceramente non è il Barcellona e neanche la Fiorentina. La gara sembrava in discesa dopo il gol al 6’ di Cavani, aver sbloccato il risultato voleva dire tanto per l’economia del gioco. I granata si sarebbero dovuti aprire per forza e a quel punto le famose ripartenze avrebbero fatto la differenza. Incredibilmente il Napoli, dopo aver avuto dei timidi approcci per raddoppiare, ha concesso il campo agli avversari. Che avrebbero potuto pareggiare subito con Bianchi. Ma De Sanctis era stato bravo a respingere con i pugni il colpo di testa dell’attaccante. Non si capisce la scelta di chiudersi creduto». Chissà se ci crede sempre il Napoli allo scudetto. Era l’occasione buona per approfittare della prima sconfitta della Juve per portarsi a -3 dalla vetta e a -2 dall’Inter. Così non è stato. Non se la prenda nessuno, ma di questo passo bisogna stare attenti a non perdere il terzo posto valido per i preliminari di Champions. A meno che non ritorni la squadra di qualche settimana fa, bisogna mettere l’anima in pace e tenere lontana la Fiorentina che prosegue a passo spedito verso le zone alte della classifica. Incassare un solo punto contro due squadre che lottano per la retrocessione significa che non ci sono i presupposti per tenere testa alle prime due in classifica. Bisogna farsi un esame di coscienza e capire che cosa non sta funzionando. «Si deve crescere per lottare con le big», ha detto Mazzarri a fine partita. Sarà stato anche episodico il pari del Toro ma va evidenziato che il Napoli è stato il fantasma di se stesso. Brutto, impacciato e incapace di chiudere le partite al momento opportuno. I granata avranno pure pareggiato in modo fortunato ma hanno avuto il merito di chiudere gli avversari nella propria area tenendoli sempre in apprensione. Il Napoli non è mai stato capace di reagire in maniera pulita. Con Insigne in campo si è visto qualcosa di diverso. Lorenzinho ha dato più vivacità a tutto il reparto, ha messo in condizione ad Hamsik di chiudere la partita. Ha aspettato che De Sanctis lo servisse sui rilanci. Di più non avrebbe potuto fare. Da tempo non si sentivano i fischi al San Paolo. Al termine dell’incontro gli spettatori hanno reagito in modo veemente perché non si aspettavano un risultato del genere ma soprattutto una prestazione al di sotto della forza del Napoli. Mazzarri farà bene a guardare in faccia ai suoi e magari, usando anche le maniere forti, invitarli a svegliarsi e a giocare come sanno. Quest’anno la Champions non c’è e un altro fallimento in campionato non sarebbe perdonabile.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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