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L’intrigo: assalto a Icardi, c’è l’asta; l’Inter tenta lo sgambetto

Il Napoli non ha fretta prima deve capire il destino di Cavani a fine stagione

Il caso Icardi si trasforma in un vero e proprio intrigo. Sulle piste del centravanti argentino si muovono ormai quasi tutte le grandi e il Napoli, che aveva iniziato la caccia per primo, si ritrova praticamente solo contro tutti dopo un’altra giornata ricca di colpi di scena. L’Inter, infatti, si sente molto avanti sul tema-Maurito, anche perché ha il vantaggio di aver raggiunto un accordo di massima con il procuratore italiano del pupillo di Messi. Ma giova ricordare una cosa precisa: il club azzurro non ha la stessa fretta dell’Inter di chiudere la trattativa.
Perché? Semplice. Per il Napoli, infatti, Icardi sarebbe la scelta alternativa, non tanto per il valore o l’età del giocatore, quanto perché la condizione è la partenza di Cavani. L’arrivo di Icardi è legato a doppio filo alla partenza del Matador: il ragazzino nato a Rosario, la stessa cittadina della Pulce, è destinato, sulla carta a divenirne l’erede. Ma, oltre le voci e qualche offerta low cost, il Napoli non ha ceduto il Matador né al Real Madrid né a nessun altra squadra al mondo. Né, intende farlo. A meno che non sia costretta. Dunque, ovvio che Bigon, non ha urgenza: monitora il mercato, ovvio, ma non vuole chiudere ancora nulla. Né, soprattutto, intende spendere 14-15 milioni di euro (tanto valuta Icardi la Samp) per un talento destinato a fare la panchina.
Vero, però, che c’è una trattativa con Pino Letterio, il manager italiano di Icardi, anche alla luce del fatto che appare complicato il rinnovo tra il ventenne e la Samp. Maurito ha un ingaggio da pivello (60 mila euro l’anno) fino al 2015, la Sampdoria ne offre circa 600 per il nuovo accordo. L’Inter avrebbe chiuso a 1,2 milioni: il Napoli sarebbe disposto ad arrivare a circa 700mila. Ma l’ultima parola spetta, chiaro, al club doriano. E il dg Sagramola e il ds Osti spiegano che non si sono ancora seduti a trattare con nessuno.
Il tema Icardi è un file aperto da quasi un mese per il Napoli: De Laurentiis lo segue da tempo e già al termine della sessione targata gennaio del calciomercato ha candidamente ammesso di aver tentato l’assalto all’astro nascente del calcio argentino che ha ricevuto le stimmate della piacevole rivelazione del campionato. Ma la Samp ha detto no all’offerta di 5 milioni per la metà del cartellino.
Dunque, il Napoli attende ma non per questo è in ritirata. O peggio ancora, tagliata fuori dal rilancio, poderoso, dell’Inter. Magari, il Napoli è infastidito. Perché dopo lo sgarbo di Campagnaro – che si è accordato con l’Inter a parametro zero – la nuova strategia ostruzionistica del club di Moratti rischia d’innervosire non poco un rapporto tradizionalmente amichevole. Ma l’affare Icardi tutto sembra tranne che concluso. Lo si capisce sentendo Pino Letterio, il procuratore italiano di Maurito, spiegare che «l’obiettivo adesso è il rinnovo con la famiglia Garrone». E dunque con la Sampdoria. Una specie di ennesimo colpo di scena. Letterio infatti, cala sul tavolo il suo ultimo jolly, sondando un’ulteriore disponibilità economica da parte della società ligure. Il manager di Icardi, poi, resta impassibile, prende atto delle offerte italiane (ma spuntano adesso anche Psg e Manchester City) e lancia a sua volta un messaggio cifrato ai suoi interlocutori: «Al momento – dice – Icardi non ha manifestato alcun interesse specifico né per il Napoli né per l’Inter. Noi puntiamo al progetto, e il Napoli ne ha uno molto ambizioso. Alla fine sarà comunque la Sampdoria ad avere l’ultima parola».
Da cosa deriva la sicurezza di Letterio? Dalla certezza che intorno al suo assistito stia per scatenarsi una vera e propria asta. Il Napoli attende, senza fare follie. Perché se resta Cavani, le priorità di mercato saranno altre. Per esempio, il difensore: Diakité. Che guarda caso, è assistito proprio da Letterio. Un altro motivo per vedersi in fretta: la prossima settimana.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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