Cerca
Close this search box.

Bruscolotti: “Benitez è il maestro e ha quasi sempre ragione. Higuain? Un po’ Careca e un po’ Giordano”

"Rafa è un maestro di calcio, ha sempre ragione e non perde mai la calma nei momenti difficili"

NAPOLI – E’ il resto di una storia già scritta. Che continua e si aggiorna nel segno della forza. Dentro e fuori dal campo. Nato a Sass(an)o. Uomo tutto d’un pezzo. Soprannome: palo ‘e fierro. E ora che fa il dirigente? La squadra è… il Gladiator. E come se no… Quando c’è da combattere, Bruscolotti c’è. Un gladiatore dell’area di rigore, prestato alla scrivania. Solo prestato però. Perché lui è capitano per sempre. E ha le scarpette per mocassini. Questione di mentalità e attaccamento alla maglia. Un concetto che è molto più di quelle 511 presenze azzurre diluite in sedici stagioni. Il legame col Napoli non ha numeri, va oltre i record. Non ha niente di calcolato. E’ sentimento puro. Sentimento e basta. E quello, Bruscolotti, c’è l’ha sempre. La mascella da duro è un bluff, l’animo è tenero come un grissino. «Hanno esonerato Mazzarri? Ah…». E una pausa lunghissima. Peppe ci sei? «Sì sì, ci sono. E’ che non lo sapevo. Me lo dici tu. Mi dispiace davvero, è un ottimo allenatore. Ma lì a Milano non ha trovato le condizioni giuste, non ha mai dato la sua identità alla squadra. Peccato. Per lui eh… Noi tanto abbiamo il maestro». 

Benitez? 
«Eh certo. Rafa è il maestro, insegna calcio e ha quasi sempre ragione». 
Esempio? 
«David Lopez». 
In che senso? 
«Aveva detto che dovevamo aspettare. E non si sbagliava. Ora attendo anche Michu: è tutta e solo una questione di salute. Di forma fisica. Se l’ha voluto, avrà avuto i suoi buoni motivi. Io mi fido». 
Benitez dice pure che bisogna giocare partita dopo partita e non guardare la classifica… 
«Saggio, di buon senso. Una alla volta, e poi facciamo i conti. Otto partite fa eravamo qui a piangerci addosso, sembrava una stagione maledetta. Del Napoli della passata stagione non c’era niente. Eppure lui era tranquillo. Sereno. O almeno così appariva. Siamo tornati». 
Per la Champions o anche per lo scudetto… 
«Il maestro ha detto una partita alla volta. E io sono con lui. Sempre. La mia speranza è che possa restare al Napoli, dare continuità al suo progetto. Trovare qui le soddisfazioni che merita». 
Col San Paolo pieno sarebbe tutto più facile. I tifosi scarseggiano. E’ da un po’ che mancano i cinquantamila. Mica è disaffezione? 
«Macché. Nessuno ama la propria squadra come i napoletani. Bisogna solo capire il momento. Un calo di presenze ci sta. I risultati non arrivavano, si gioca ogni tre giorni, ci sono le tv e la città è quello che è: la crisi si fa sentire. La passione è però indiscutibile. Fidatevi di me». 
Ok! Anche nei giudizi, ovviamente: livello di Koulibaly? 
«Alto. E non solo per i centimetri. L’ho detto da subito, dal primo momento: ha capacità sopra la media. Ha fisicità, è veloce e ha i piedi buoni. Ma deve crescere e lavorare». 
Difetti? 
«Quelli dei difensori di oggi. L’attenzione, la marcatura stretta, la presenza sull’avversario. Certe palle, soprattutto quelle alte, il centravanti non deve vederle. Mai. Il difensore deve sentire l’uomo e contemporaneamente attaccare la palla. Concentrazione e cattiveria agonistica. Ma pure sistema difensivo. Dietro devono aiutarsi. Noi avevamo Renica sempre libero di andare sulla palla. Noi in marcatura fissa, lui a zona. Anzi, sul pallone». 
Koulibaly nuovo Bruscolotti? 
«Ci sta. Il primo Bruscolotti, però. Quello giovane. Lui ha certamente i piedi migliori dei miei. Ma io ero più tosto». 
E’ tornato anche Albiol. 
«La squadra ora è più corta ed equilibrata, e lui fa valere l’esperienza. Non è velocissimo, e se gli spazi sono lunghi e larghi è ovvio che soffra». 
Tre partite senza prendere gol: un record per il Napoli di Benitez. 
«E’ un segnale da cogliere. Di squadra, però. Nel calcio moderno è sempre giusto parlare di fase difensiva, mai di difesa e basta. Ora sono più compatti. C’è meno distanza tra i reparti. I centrocampisti proteggono e c’è sacrificio degli esterni. Sono felice pure per Rafael. E’ giovane, ha prospettive importanti e può crescere. Ma qualche incertezza l’ha avuta. Purtroppo ha sentito il peso dell’eredità di Reina. Lo spagnolo era un fenomeno: ne ho visti pochi di portieri così. Leggeva tutto e prima degli altri. Manca a questo Napoli». 
Pure Insigne mancherà. 
«E’ stata una stretta all’anima. Mi dispiace per il ragazzo. Era nel suo momento migliore. Aveva ritrovato serenità e sicurezza. Il talento non è mai stato in discussione, e da un mese si stava esaltando come mai. Sarà un’assenza dura. Pesante. 

Pure se un aspetto positivo voglio comunque trovarlo…» 
Prego. 
«E’ un intoppo che lo farà crescere caratterialmente. Lo fortificherà. Gli farà capire tante cose. Insomma, è una mazzata che fa male ma non malissimo. Ne uscirà meglio come uomo e quindi anche come giocatore. Il dolore rende più forti». 
Ecco, l’aggettivo giusto per Higuain: forte. 
«No, il Pipita è fortissimo! E’ un piacere vederlo. E’ il calcio. E lo capisco pure quando si arrabbia. Lui gioca a volte un altro calcio. Per qualità e intuizioni è il top. Si propone, si fa vedere, vuole la palla. E quando non gli arriva, impreca. Non ne sono passati tanti di qua come lui». 
Chi ricorda? 
«Il giochino dei paragoni non mi ha mai entusiasmato. Però Higuain è un po’ Careca e un po’ Giordano. Ha i piedi di classe come Bruno. Il suo passaggio d’esterno, la delicatezza del tocco, la sensibilità nell’accarezzare il pallone. E poi fa gol e sa buttare gli altri dentro. Di Antonio invece ha la progressione. Quando parte non lo prendi. Ha tecnica e potenza. Lo zig zag di Firenze ricordava alcuni di Careca. Pipita è tra i grandissimi». 
Quindi, riepilogando: un maestro in panchina, la difesa blindata da tre gare, il centrocampo in crescita e Higuain. Napoli da scudetto? 
«Una partita alla volta…». 
Non si scompone. E’ di ferro. Bruscolotti palo ‘e fierro.
Fonte: Il Corriere dello Sport
Sartoria Italiana
Vesux

I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
Salvo accordi scritti, la collaborazione con questo blog è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali inviati. Del contenuto degli articoli e degli annunci pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. - Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione parziale o totale dei contenuti di questo portale Tutti i contenuti di IamNaples possono essere utilizzati a patto di citare sempre IamNaples.it come fonte ed inserire un link o un collegamento visibile a www.iamnaples.it oppure al link dell'articolo.