Tornarono insieme in A, giugno 2007. Dopo la vergogna di Calciopoli la Juve era scivolata in B, trovando tra i suoi avversari anche il Napoli reduce da due stagioni in C1. Domenica i bianconeri hanno ricucito sulle maglie lo scudetto mentre gli azzurri hanno vissuto la delusione più cocente: la sconfitta di Bologna ha quasi compromesso le chance di arrivare al terzo posto e assicurarsi il preliminare Champions, servirebbero una serie di combinazioni. A cominciare dalla vittoria del Catania sull’Udinese, per realizzare il sogno negli ultimi 90’ di una stagione vissuta tra luci e ombre, aspettando l’esito della finale di Coppa Italia, da giocare proprio contro la Juve. Lo scudetto di Andrea Agnelli, di Marotta e di Conte può essere una lezione per il Napoli, se ha intenzione di proporsi a livelli ancor più elevati nei prossimi anni. La Juve ha un allenatore alla Mazzarri, in grado di dare alla propria squadra non solo un efficace gioco ma anche forza morale: Walter non ha vinto lo scudetto, ma in tre anni ha centrato tre volte l’obiettivo Europa. Le scelte fatte dal presidente e dal manager juventini sono un esempio. Pur non essendo impegnata in competizioni internazionali, la Juve ha formato un’ampia rosa. Non ha Cavani, bomber da venti e passa gol a campionato: Matri è a quota 10, vi sono Vucinic, Quagliarella, Borriello e l’infinito Del Piero a sostenerlo. C’è una solidità difensiva che il Napoli ha spesso smarrito in questa stagione: la Juve ha incassato 19 reti, gli azzurri 45 perché i tre centrali mostrano segni di cedimento e non vi sono adeguati ricambi. La Juve ha vinto con i suoi campioni e i suoi panchinari. Certo, ha speso tanto in stipendi, ad esempio per assicurarsi lo svincolato Pirlo, ex Milan, e Vidal, il centrocampista cileno che Mazzarri aveva fatto trattare dal Napoli prima che venisse giudicata esosa e non accettabile la richiesta di ingaggio. Lo stesso dicasi per Vucinic, altro top player indicato dall’allenatore. Il mercato 2011 non è stato all’insegna del risparmio, a leggere il costo dei cartellini, dai 16 milioni per Inler agli 8 per Britos, ma i rinforzi spesso e volentieri non sono si sono dimostrati tali. Come sarà il mercato 2012? Come colmerà il Napoli le lacune che lo hanno condizionato in questa stagione? C’è da sciogliere subito un nodo, intanto. Il futuro di Lavezzi, che nelle ultime settimane ha perso il posto da titolare non soltanto per problemi fisici ed è apparso apatico negli spezzoni concessi da Mazzarri: i maligni sospettano che non veda l’ora di sfilarsi la maglia azzurra, magari per indossarne una nerazzurra. De Laurentiis è stato intercettato ieri mattina a Milano, davanti agli uffici di Moratti. Ha smentito l’incontro con l’amico Massimo per il Pocho, ma si tratta su contropartite più tecniche che economiche perché la clausola di 31 milioni è pesante per l’Inter come per altri club. L’argentino vuole guadagnare più dei due milioni e mezzo assicurati dal Napoli e non vorrebbe allontanarsi dall’Italia. Tra gialli e smentite presto si conoscerà la verità e il prezzo di un addio.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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