Cos’hanno in comune Dybala, Cuadrado, Insigne, Castillejo, Kessié, Boga, Caicedo e Gervinho? Il fattore Marash Kumbulla. Il centrale italo-albanese del Verona ha reso la vita difficile a molti in questa annata incompleta di Serie A, nello specifico agli otto avversari che forse di più hanno provato a sfidarlo, senza tuttavia uscirne mai vittoriosi. Sarebbe riduttivo, certo, ricondurre le straordinarie qualità difensive del difensore classe 2000 di Peschiera del Garda a questi nomi, perché tanti altri si sono ritrovati più senza il pallone tra i piedi quando l’avversario nell’uno contro uno era lui. Questione di superiorità e finissimo talento. In sei mesi Kumbulla ha fatto prima innamorare l’Italia (Juventus, Inter, Napoli, Lazio), poi – o al contempo – l’Europa (Chelsea, United, PSG, Dortmund).
Succede quando un diciannovenne sbuca dal nulla nella massima serie italiana e mette sul piatto un fisico da un metro e novantuno, comunque agile e reattivo, quasi impossibile da saltare, elegante nei movimenti e con i piedi, imponente nell’area di rigore avversaria. La sventagliata perfetta in verticale alla Bonucci, lo stacco di testa improvviso, imperioso, vincente da palla inattiva, la palla che non perde mai di vista come disponesse di un radar nella testa e negli occhi per monitorarne ogni impercettibile movimento. Marash è un difensore di nuova generazione che alza il baricentro e atterra pure sulla trequarti concedendosi anche il dribbling per saltare l’uomo e creare superiorità numerica. Viene da chiedersi: che cosa non ha? Evidentemente l’esperienza. E’ già troppa per il Verona, ancora poca per un grande club.
Un ostacolo solo quando non si è certi delle potenzialità infinite del giocatore. Su Kumbulla però si va sul sicuro. Chi lo segue sa che prenderlo significa aggiungere in rosa un titolare. Fisso o meno, con tre competizioni da giocare il suo spazio importante Marash lo troverebbe certamente. Lo sa l’Inter che pur comprendendo la non disponibilità a inserire contropartite tecniche volte ad ammorbidire la richiesta base di 30 milioni. Nondimeno l’interesse dei veneti nel trattenere all’Hellas i nerazzurri Dimarco e Salcedo, pone il club di Suning sempre in vantaggio sulle altre (non poche) concorrenti. Possibile si imbastiscano due operazioni virtualmente separate. Con Godin possibile partente e Vertonghen a un passo da Milano a parametro zero, Kumbulla risulterebbe un colpaccio in esclusiva per i prossimi quindici anni. Se ce l’ha fatta Bastoni a convincere Conte, perché non può farlo anche lui?
fonte: tmw
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