In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’ su Radio Punto Nuovo, è intervenuto il professor Matteo Bassetti, infettivologo dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova: “Quello del Genoa è un caso paradigmatico: con il tampone abbiamo solo un’istantanea. Non metto in dubbio l’utilità dei tamponi, solo la loro tempistica. Il protocollo non c’entra nulla, né quando li fai. Il Genoa doveva fare la quarantena: il rischio di quando hai un positivo è quello che, poi, è accaduto. I tamponi fatti così possono non avere significato. Un tampone a 48 ore non garantisce il rischio zero. Il protocollo così come è stato declinato non ha funzionato e dovrebbe esser rivisto. Test rapidi potrebbero aiutare il calcio, ma c’è il difetto insito del rischio del falso negativo. Ma, ci sono dei test salivari molto efficaci: i giocatori devono assumersi il rischio di giocare con qualcuno potenzialmente positivo, perché non abbiamo ancora test che ci portino al rischio zero. Ma, nella grande maggioranza dei casi, parliamo di soggetti asintomatici che non corrono grossi rischi”.
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