La gioiosa macchina da gol azzurra, quella che per un anno intero ha scelto di usare solo la corsia di sorpasso senza curarsi del rischio di multe (sbandate, gol subiti, rimonte) per eccesso di velocità, non può aver paura di dover fare un gol o anche due in casa dell’ Athletic Bilbao. È il succo, la sintesi, il concetto dei discorsi che in queste ore Rafa Benitez non si stanca di ripetere quasi alla noia al suo Napoli. Centoquattro gol nell’ultima stagione. E allora gli occhi, ora sono tutti per quei due là davanti: Gonzalo Higuain e José Maria Callejon. Che di quei 104 gol, ne hanno firmati ben 44. Il Napoli ha bisogno di non aver paura di quello che troverà al San Mames tra due giorni e allora fa bene ad affidarsi agli ex galacticos che le ultime due volte che sono stati a Bilbao hanno vinto per 3-0. Il 2 maggio del 2012, il blitz dei blancos di Mourinho valse persino il successo aritmetico della Liga, con conseguente maxi-festa sul terreno di gioco dei terribili baschi. E chi segnò il primo gol che diede il via libera alla cavalcata nella Cathedral? Indovinato. Proprio Gonzalo che lì, peraltro, non ha mai perso. E che ha fatto gol anche l’anno dopo, quando nel tabellino ha fatto la sua apparizione anche Callejon, autore di uno dei tre gol del Real. In porta, allora come tra tre giorni Gorka Iraizoz. Dunque, tutti a lezione da Gonzalo e Callejon. E anche di Albiol, è chiaro, che ha più volte guidato la difesa del Real nell’arena di Bilbao. Un Napoli che sa che dovrà avere pazienza perché tanto, prima o poi, un gol arriverà. Per chi ha scelto di essere una squadra votata ad un calcio molto, a volte fin troppo, offensivo, il vero pericolo è quello di ritrovarsi sbilanciato. Quello che è capitato qualche volta anche nella gara di anddata: ma non lo è per caso, ma per indole. È un rischio calcolato, ma calcolando di continuare a segnare (quasi) sempre più degli altri. Higuain e Callejon vogliono la Champions, come la vuole il Napoli. Uno ha giocato 54 partite di Champions (facendo gol 14 volte). L’altro 16 gare segnando ben 9 gol, con un rendimento ai livelli di Cristiano Ronaldo: 0,60 gol a match. Calleti ha iniziato nel dicembre del 2011 con una doppietta alla Dinamo Zagabria, poi ha proseguito con altri due reti al Cska e un altro all’Apoel Nicosia. L’edizione successiva, altre due reti ai lancieri olandesi fino ai gol con la maglia azzurra a Marsiglia e Arsenal. Un gran bel realizzatore, non c’è che dire. Higuain ha esordito in Champions nel febbraio del 2007, contro il Bayern Monaco. Ma il suo primo gol
lo segna a settembre del 2009, allo Zurigo. Farà bis nella gara di ritorno; poi due gol all’Ajax, uno al Milan e ancora Dinamo Zagabria, ancora Ajax, Cska e Galatasaray. Infine le 4 reti col Napoli dello scorso anno. Insomma, figurarsi se tremano le gambe ai due che insieme arrivano a 70 gare di Champions. A cui si aggiungono le 43 presenze accumulate da Albiol tra Real e Valencia. Per intenderci: nel Bilbao solo Aduriz aveva giocato un match di Champions prima di martedì scorso. La condizione esistenziale e atletica del Pipita è straordinaria, in questa vigilia da batticuore: ieri ha segnato nella partitella e ha dimostrato che muore dalla voglia. Benitez sa che i particolari sono essenziali: si dice che abbia visto già cinque volte la gara di andata, affiancato dal tattico Antonio Gomez e dal vice Fabio Pecchia. E ne deve aver tratto indicazioni positive, perché la sua vigilia è un inno all’ottimismo. Sorride quando gli ricordano
che lo scorso anno ad espugnare il San Mames ci sono riusciti solo Atletico Madrid ed Espanyol. Sorride perché sa che mica il Napoli deve per forza vincere per passare il turno: può anche pareggiare, per 2-2 o con un altro punteggio.
fonte: il mattino
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