È tra i tecnici delle giovanili più vincenti d’Italia ma pochi lo sanno. Ancora di meno quelli che conoscono la sua storia. Nicola Liguori, 39 anni, di Frattamaggiore, non è solo l’allenatore degli Allievi nazionali del Napoli, è anche responsabile sicurezza dei passeggeri per la «Gesac Security» e quindi dell’aeroporto. Una «doppia vita» che rende la sua storia di allenatore ancor più particolare. La sua giornata è sovente divisa in due: di mattina è impegnato a Capodichino, di pomeriggio ad allenare gli azzurrini. «Il mio lavoro è quello in aeroporto, la mia passione è invece il calcio. Devo tanto ai miei colleghi della Gesac, che mi sostengono».
Ex giocatore di serie minori, vi rinuncia da giovane per diversi infortuni alla spalla. «Ho iniziato ad appassionarmi al ruolo di allenatore. Rimasi folgorato dal Milan di Sacchi e dal Foggia di Zeman». Inizia una carriera parallela a quella di dipendente: per anni è uno dei tecnici della scuola calcio Frattese 2000. «A portarmi al Napoli, nel 2005, sono stati l’ex dg Marino e Santoro». La trafila nel Napoli è ricca di successi: dagli Esordienti a tutte le categorie Giovanissimi. Mini, Regionali e Nazionali. Le sue squadre vincono quasi tutti i campionati, emergono Roberto Insigne, Fornito, Iuliano, Signorelli, Daniele, molti tuttora nel Napoli. Nel 2008-09 centra le final eight in campionato e la finale Nike Cup. Lo scorso anno il successo nella Viareggio Cup e la finale scudetto persa contro la Fiorentina. Sino al successo di sabato nel «Memorial Renato Curi», con gli allievi nazionali, che aveva condotto alla finale del Mundialito per club già nel 2010, quando ebbe il premio di miglior tecnico.
«È sempre bello vincere, aiuta nella crescita mentale che è un difetto di tutti i talentuosi giovani campani. Il mio obiettivo è però quello di formare calciatori per il calcio professionistico e la prima squadra, in ossequio al progetto del Napoli, sempre più attento al vivaio». Tra i suoi allievi anche i nazionali under 16 Romano e Palmiero e l’under 19 Tutino. «Il mio sogno è diventare allenatore in serie A, magari del Napoli. Ho avuto qualche confronto anche con Mazzarri, da lui c’è solo da imparare».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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