Dalla semifinale di Coppa Italia, inutile dirlo, i tifosi della Roma sono usciti molto delusi: non è mai bello perdere 3-0 contro una rivale e lasciarsi sfuggire l’opportunità della decima Coppa Italia, con seguente stella d’argento. A questa delusione, i bravi ragazzi giallorossi hanno risposto con cori contro il Vesuvio, cantati alla prima occasione utile (la partita di domenica sera contro la Sampdoria). Risultato: curve chiuse contro l’Inter. Oltre al danno, la beffa.
Eppure non sembrano paghi, i succitati bravi ragazzi. Tanto che fra ieri ed oggi hanno preso di mira un forum di tifosi dello Swansea , prossimo avversario del Napoli in Europa League, dipingendo i tifosi azzurri come delinquenti ed invitando gli Swans ad intonare i tristemente celebri cori sul vulcano. Lungi da noi dipingere alcuni settori del tifo azzurro come stinchi di santo, ma cercare di gettare zizzania alla vigilia di una partita così delicata è veramente stupido.
I tifosi gallesi, dal canto loro, hanno dato poco conto ai “suggerimenti” dei romanisti: probabile che i loro giorni a Napoli saranno conditi soltanto delle bellezze della città e dell’emozione grande che il San Paolo sa dare. Anche perché cantare certi cori – lo sanno bene – potrebbe costargli caro. Al di là di ciò, però, sono riusciti a fornire ai malcapitati troll romanisti una sana lezione di civiltà in poche, semplici parole: “I canti sono proibiti dall’UEFA, è una cosa che noi chiamiamo “razzismo” e “ignoranza”. Siamo nel 2014, dovresti concentrarti sulla tua squadra del cuore piuttosto che sull’avversario. Ma credo che in Italia sia un concetto poco diffuso“.
Il calcio, prima di tutto. E sopra tutto.
Fonte: Fantagazzetta
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