L’ex dal dente avvelenato. Lo scorso 1 aprile Fabio Quagliarella si è tolto un sassolino dalle scarpe: ha segnato il suo primo gol contro il Napoli, ha dimostrato a Mazzarri di essere un giocatore decisivo, di poter fare la differenza ad alti livelli. Di poter vincere. Ma non ha esultato. Avrebbe voluto gridare al mondo la sua gioia, sfogarsi. E invece ha goduto in silenzio. In quel destro scagliato verso la porta di De Sanctis c’era tutto. Domani sera Quagliarella vuole ripetersi. Segnare e alzare al cielo un altro trofeo sarebbe il massimo.
Il 30 aprile scorso l’attaccante di Castellammare di Stabia ha firmato il rinnovo del contratto, legandosi alla Juve fino al 30 giugno 2015. Però non è detto che resti anche la prossima stagione. La società potrebbe cederlo per fare cassa. Oggi Quagliarella è un giocatore rigenerato. Il grave infortunio al ginocchio (6 gennaio 2011) è ormai alle spalle. Conte è stato bravo ad aspettarlo. Le lacrime, l’intervento, la riabilitazione, le paure di non essere più quello di una volta. E poi il gol contro il Novara il 18 dicembre, un anno dopo quello contro il Chievo. È stata una liberazione, ha ripreso fiducia, ha segnato ancora. Una cosa è certa: Quagliarella è tornato e non vuole fermarsi più.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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