Dopo la morte dell’ex giocatore Pietro Anastasi, avvenuta a causa della SLA, emerge nuovamente la correlazione tra questa malattia ed il mondo del calcio. Quello di Anastasi è infatti soltanto l’ultimo di tanti casi di calciatori affetti da Sla di cui, il più celebre, fu Stefano Borgonovo. L’ex PM Raffaele Guariniello ha commentato la vicenda ai microfoni del Corriere della Sera:
“In Italia i calciatori si ammalano di Sla di più e prima delle altre categorie professionali. La mia speranza, mentre la casistica purtroppo cresce, è che sia maturata la consapevolezza dell’ambiente. Trovare il nesso tra calcio e Sla è importante ai fini della prevenzione”.
ERO DA SOLO – “Io lavorai da solo, in un clima sconsolante. Con una perplessità che non mi ha mai abbandonato: benché non si possa pensare che la Sla sia una malattia solo dei giocatori italiani, il mio studio non ebbe seguito in Europa”.
PENTITI – “Provai a sensibilizzare Michel Platini all’Uefa, da noi Damiano Tommasi sembrava molto interessato, ma non ci fu seguito. Sarebbe stato interessante, invece, incrociare i dati. Non si vuole criminalizzare il calcio, ma trovare il nesso. Peccato non aver mai incontrato un pentito su questo fronte. La mafia li ha, il calcio no”.
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