C’è anche l’ex ds della Juve Stabia Roberto Amodio al centro dell’indagine della Dda. Attualmente squalificato per 3 anni nell’ambito del primo filone dell’inchiesta “Golden Gol” con l’accusa di esser stato tra gli artefici della combine del match che lo vede nuovamente dinanzi ai riflettori, il 53enne ex difensore centrale spera di poter tornare ben presto a far parte di quel calcio che da sempre ritiene il suo mondo. Cresciuto tra le fila delle giovanili del Napoli, Amodio ha disputato il primo campionato da professionista con la maglia del Messina in C2 nella stagione 1980-1981 prima di tornare a vestire la maglia azzurra con la quale debutta in serie A l’anno successivo collezionando in tutto 19 presenze prima di passare nell’estate 1983 alla Cavese in serie B. Distintosi tra i migliori del torneo cadetto, torna dopo appena un campionato in A, stavolta all’Avellino. Con i biancoverdi gioca 6 tornei collezionando 176 presenze e 2 reti. Dopo due esperienze in chiaroscuro in terra di Puglia con i colori di Lecce e Taranto, abbraccia la squadra della propria città nell’estate del 1993. Il 32enne Amodio entra ben presto nei cuori dei tifosi ergendosi a colonna della retroguardia di una Juve Stabia che sfiora per 2 volte la B perdendo due atroci finali playoff contro Salernitana e Savoia. Spareggi che Amodio ricorda anche per lo schiaffo ricevuto da un tifoso al ritorno della semifinale di andata persa 3-2 a Giulianova nel 1999, anno della sconfitta contro gli oplontini. Dopo una breve parentesi nuovamente ad Avellino, lascia il calcio giocato nel 2000 indossando per ultima la casacca della Turris. Appese le scarpette al chiodo, Amodio accetta l’incarico di ds del Sorrento al fianco del presidente Franco Giglio, con il quale sposa la causa stabiese nell’estate 2008. Divenuto successivamente amministratore delegato della Juve Stabia, si è dimesso il 10 ottobre 2011 in seguito all’inchiesta “Golden Gol”. Attualmente è fuori dai giochi perché squalificato sino al 2014
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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