L’ex azzurro:
«Non sono venuto a Parigi per litigare con gli automobilisti francesi». Ezequiel Lavezzi torna a parlare della sua avventura lunga cinque anni a Napoli in una lunga intervista al quotidiano Le Parisien. «A Parigi in auto sono nervosi? Non mi importa, io sono tranquillo per strada, le mie uniche reazioni le ho in campo. La storia del mio litigio con un automobilista napoletano è falsa (si riferisce al presunto tamponamento avvenuto a Posillipo lo scorso inverno, ndr). Stiano tutti tranqulli, non litigherò con nessuno».
Il Lavezzi parigino racconta la scelta di dire di sì all’offerta di Leonardo e Ancelotti: «Nel 2009 mi volevano Chelsea e Liverpool ma io pensai che non era giunto il momento di lasciare Napoli. Lo scorso anno, invece, mi ero accorto che il mio ciclo alle pendici del Vesuvio s’era concluso. Ho 27 anni e se avessi aspettato ancora sarebbe stato troppo tardi. Per questo motivo, d’accordo con il club, ho deciso che, qualora fosse arrivata un’offerta importante, l’avrei accettata. Sono stato sedotto dal Psg e dalla possibilità di vivere a Parigi».
L’argentino spiega anche la gioia per la Coppa Italia vinta contro la Juve: «Ho chiuso la mia avventura al Napoli con una vittoria: non c’era modo migliore per andare via». Nel colloquio si definisce «un attaccante» e non un trequartista. E aggiunge: «Vedendomi giocare lo capirete da soli», dice schernendosi. Parla del tatuaggio di Maradona sul corpo: «È un mito e non ce l’ho con lui per non avermi fatto giocare la coppa del mondo del 2010». Al Paris Saint-Germain trova un suo connazionale, l’ex palermitano Pastore: «Ci siamo incrociati qualche volta, ma non posso dire che siamo amici. Ma lo diventeremo giocando insieme».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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