Riccardo Bigon è intervenuto: “Sui diritti d’immagine? Come in tutti i club, si tratta di strategie che portano dei pro e dei contro. Dover acquistare dei diritti d’immagine di alcuni calciatori era impossibile perché li avevano già ceduti a terzi, è comunque una linea. È un punto di forza, dà senso di appartenenza. Quando i calciatori accettano questa linea, hanno anche un maggior senso d’appartenenza. Su Mertens prima punta? Non mi aspettavo questa metamorfosi. È un gran professionista e un ragazzo molto ambizioso, forte caratterialmente e intelligente. È in gamba, che abbia avuto questa capacità di adattamento non mi sorprende. È in un periodo positivo. È stata un’intuizione di Sarri che lo ha visto bene in quel ruolo. Un pò come fece Mazzarri con Cavani, preso dal Palermo dove faceva l’esterno. Il calcio è un gioco d’arte. Quando scoprimmo Mertens? Noi lo seguimmo in Utrecht-Napoli, in Europa League. Lì avevamo visto che era davvero forte. Avevamo Lavezzi in quel ruolo con Mazzarri, era un giocatore che in quel momento non ci serviva. Una volta arrivato Benitez si decise di cambiar modulo, e ci servivano esterni d’attacco. Quello di Mertens fu uno dei nomi presentati dal nostro staff a Benitez che peraltro già lo conosceva. Su El Kaddouri? Siamo a posto nel reparto avanzato in questo momento, abbiamo tanti giocatori bravi. In estate non si sa cosa può succedere.”
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