L’ex difensore azzurro Marco Baroni, protagonista di un goal decisivo proprio in un Napoli-Lazio di 25 anni fa che regalò il secondo scudetto al Napoli, ha rilasciato un’intervista ai colleghi de Il Mattino. Ecco le sue parole:
Di nuovo la Lazio all’ultima giornata. “Pensavo che il Napoli potesse arrivare fino in fondo nella lotta scudetto, ma strada facendo mi sono reco conto che davvero il divario tra la Juve e il resto delle squadre italiane è notevole. Non so neppure se sarà facile da colmare con un buon mercato.”
Questo Napoli-Lazio vale solo per il terzo posto. Poco? “Sì e no. Nel senso che bisogna sapersi accontentare: a lungo le due squadre hanno mostrato di avere personalità e buon gioco ma i campionati si vincono con la regolarità, perdendo il meno possibile. Sotto questo aspetto di rimpianti Napoli e Lazio ne hanno da morire.”
Deluso da Benitez? “Ma ognuno sceglie in base a quelle che sono le proprie ambizioni. Certo, andare in campo sapendo che quello che ti guida in panchina non sarà più il tuo allenatore non è proprio il massimo della vita. Ma sono certo che Higuaìn e gli altri hanno le spalle larghe per poter vincere questa partita.”
Il Napoli favorito? “Il San Paolo sa essere una bolgia, è capace di trascinare, di diventare un vero dodicesimo uomo in campo.”
Che consigli dà: un goal dopo 8 minuti e poi amministrare come fece il suo Napoli? “Noi sapevamo che anche un pari ci avrebbe dato lo scudetto ma volevamo vincere per dimostrare al Milan che anche senza monetina e i due punti a tavolino saremmo arrivati primi. Eravamo bravi a gestire il vantaggio e quella Lazio non era forte come questa.”
Insomma, non basterà segnare una sola rete? “Chi può dirlo? Napoli-Lazio è una sfida che sulla carta promette spettacolo. Ma mi rendo conto che la posta in palio è davvero molto alta e che il gioco e la qualità della gara possa risentirne.”
Si aspettava che quello scudetto sarebbe stato l’ultimo della storia del Napoli? “Nessuno di noi avvertiva la sensazione di essere alla fine di un ciclo: Maradona era ancora un fenomeno splendente, che si preparava ai mondiali in Italia ed era difficile immaginare il suo tramonto.”
Allora, un goal di Koulibaly o Maggio? “E’ il Napoli di Higuaìn e Callejon, sarebbe bello che la rete della Champions la facesse uno che non è una star.”
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