Lo chiamano El Tanque, il carro armato. Ed a vedere come si è liberato in area prima di far secco Agazzi con piede vellutato si capisce perchè. Potente nell’avvio dell’azione, preciso quando la deve concludere, German Denis – l’attaccante preso dal Napoli nel 2008 – firma la sua settima rete (vice capocannoniere del campionato) e spinge l’Atalanta a quota 12 in classifica. Senza la penalità i bergamaschi sarebbero ben assestati nei piani alti della serie A. Ma Colantuono può godersi lo stesso una squadra che non sbaglia un colpo e sa rialzarsi immediatamente anche dopo le sconfitte. Pur subendo per larghi tratti di gara il palleggio del Cagliari, i bergamaschi si confermano letali in casa, dove hanno ottenuto finora tre vittorie e due pareggi.
Anche quando sembra sonnecchiare, quest’Atalanta riesce a mordere improvvisamente grazie alle brusche accelerazioni di cui è capace. Il resto lo fa Denis, che cresce di partita in partita. Centravanti antico, l’argentino sa caricarsi da solo il reparto offensivo sulle spalle, rendendosi utile anche nel trattenere palloni preziosi per far salire la squadra. Al Cagliari manca uno così: troppo evanescenti Nenè e Thiago Ribeiro, impalpabile Cossu. Alla fine le geometrie disegnate da Ficcadenti si rivelano improduttive. I sardi partono in modo prepotente, ma ci voglio pochi minuti per intuire il copione del pomeriggio. La squadra di Ficcadenti manovra bene, ma davanti non incide.
Proprio quando lo 0-0 sembra scolpito, l’Atalanta passa. Denis si libera in area di forza, resiste a una carica e fredda Agazzi con un tocco preciso: 1-0 a nove minuti dalla fine. Il Cagliari reagisce con un tiro al volo di Conti, parato con difficoltà da Consigli. A tre minuti dalla fine si scatena una rissa dopo una convulsa azione del Cagliari: l’arbitro raffredda gli animi ammonendo Conti. E adesso Ficcadenti, arrivato a Ferragosto per sostituire Donadoni, rischia il posto.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
